FRAGAGNANO. “Possessio Fregani”. Quattro Rioni, quattro colori diversi ma un solo obiettivo: unificarsi sotto un unico vessillo
L’evento è stato strutturato in due parti molto interessanti
Lunedì 15 giugno 2015, ha avuto luogo l’evento culturale denominato “Il Torneo dei Rioni Possessio Fregani”, torneo antichissimo di matrice medioevale fatto da diversi momenti ludici, rivisitato in chiave moderna. Si è trattato, dunque, di un evento culturale promosso dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano targata Michele Andrisano, dalla Parrocchia “ Maria SS. Immacolata ” nella figura di Don Santo Guarino, progettato e realizzato egregiamente dall’Associazione di promozione sociale e culturale “ Terra Nostra ”, guidata dal presidente Orazio Surgo e dalla consorte Romina Massaro, che assieme all’intera comunità fragagnanese, hanno inaugurato la sua I° edizione, incassando un successo mai visto prima.
Sponsor ufficiale di tale evento è stata l’Associazione Jonica Donatori di Sangue Pro Bambini Microcitemici. “ Possessio Fragani ” è stata una sorta di rievocazione storica ambientata ai tempi dell’Età di Mezzo, in cui si ha assistito al susseguirsi di sfide e duelli tra diverse squadre dei quattro rioni individuati nel contesto topografico del comune di Fragagnano.
Tale evento, nato in principio come evento di aggregazione sociale e culturale, si è sviluppato per offrire momenti ludici e di condivisione fra ogni tipologia di individuo locale, dal giovanissimo al meno giovane. L’evento è stato strutturato in due parti molto interessanti, infatti nella prima parte la comunità fragagnanese ha assistito alla presentazione storica ed ufficiale dei quattro Rioni individuati nell’assetto urbanistico e topografico del contesto storico di Fragagnano capeggiati da ciascun caporione, fatta da alcuni figuranti che hanno personificato alcuni personaggi storici davvero esistiti nell’Età di Mezzo, tra cui: il Basileus Carlus Primus Angioinus interpretato da Saverio Massaro ed Erardus De Nantolio Primus Baro Fregani interpretato da Nicola Dattesi, che ha invocato ed eletto i quattro Custodi Guardiani dei loro rispettivi Rioni: “Rione Castrum – Castello” capeggiato da Gianluca Micello,“Rione Citri – Critazzi” capeggiato da Leonardo Di Summa, “Rione Mons Sancta Sophia – Monte Santa Sofia” capeggiato da Rita Galeone ed infine il “Rione Sol Ardens – Sole Ardente” capeggiato da Emanuele D’Amuri. Altri personaggi di spicco sono stati: Beatrix Provaenzae interpretata da Anna Maria Montanaro, Adda De Nantolio interpretata da Elena Dattesi e il Legatus Pontificius Latinus Malabranca Orsini interpretato da Giuseppe Bisignano.
Nella prima parte del Torneo dei Rioni, l’assordante platea ha assistito, dunque, ad una sorta di rievocazione storica dai tipici colori medioevali della presentazione e della nomina dei quattro custodi guardiani, scelti ed eletti dalla personificazione del Primus Baro Fregani. Prima di dare inizio all’ evento, la voce fuoricampo accompagnata da musiche di sottofondo d’epoca, ha enunciato la premessa storica di tale manifestazione basata solo ed esclusivamente sul torneo dei rioni dando, inoltre, un’interessantissima impronta e motivazione storica del perché si effettuano i giochi di rione e l’individuazione di ciascun rione. La suddivisione in rioni di un “Possessio Maediae Aetatis”, è un’antichissima pratica di suddivisione sistematica del terreno di matrice greca, tale pratica è rintracciabile nella Centuriazione. Codesta pratica è la ristrutturazione di un contesto agrario al fine di creare le condizioni necessarie per la vita a comunitaria.
Secondo le fonti bibliografiche, la fondazione di una “urbs” (città), era un’operazione sacra secondo un rituale ben preciso: il centro urbano era circondato da un circuito sacro detto “pomerium” e il suo impianto rifletteva la struttura del cielo detto “templum” immaginato come un cerchio quadripartito mediante due assi in cui dimoravano gli dei. L’impianto che si veniva a creare era incentrato sulla presenza di incroci di assi ortogonali detti “limites” che prendevano il nome di “Cardo” orientato da nord a sud e “ Decumano Maximus” orientato da ovest ad est. Dall’incrocio di queste vie ortogonali nasceva la Centuriazione.
A volte, in prossimità di depressioni carsiche, la suddivisione era effettuata in rettangoli detti “ strigas ” che erano orientati verso la linea principale e“scamna” che erano i quadrati orientati lungo la linea secondaria, tale variazione urbanistica è di matrice italica. In epoca romana e successivamente medioevale, i quadrati o rettangoli nati già in diversa epoca, vennero suddivisi in ulteriori ricenturiazioni. Già in epoca classica, codesta pratica topografica, venne utilizzata per l’individuazione e suddivisione ortogonale di Rioni, Contrade e Quartieri, infatti il Rione è una suddivisione dell’assetto urbanistico destinata solo ed esclusivamente alla fruibilità del popolo, la Contrada è la suddivisione contraddistinta in stazionamenti detti “ cippi miliari ” in prossimità dei templi sacri, il Quartiere invece è la porzione di una città avente caratteristiche storiche e geografiche che si intersecano nell’agglomerato urbano.
Secondo fonti bibliografiche redatte dapprima in epoca medioevale dagli esploratori e poi successivamente in epoca moderna dagli storici salentini: Luigi Tasselli e Iacopo Antonio Ferrari, si evince la presenza della suddivisione del “Possessio Fregani” in Contrade unificate in copiosi Rioni maggiori e minori, che sorgevano e sorgono tuttora, in punti urbanistici strategici; tra i maggiori che si possono annoverare sono appunto i rioni: “Castrum, Citri, Mons Sancta Sophia e Sol Ardens”. Il filo conduttore di codesta manifestazione è stata, dunque, la nomina a Primus Baro Fregani di Erardus De Nantolio da parte di Basileus Carlus Primus Angioinus, il quale secondo tradizione storica medievale, intorno al 1278 concede allo stesso Erardo De Nantolio il “Possessio Fregani” per essersi distinto in battaglia con animo gentile. Agli albori dell’anno 1278, Re Carlo I d’Angiò, discendente dell’antica stirpe dei Merovingi, ultimo dei sette figli del Re francese Luigi VIII e di Bianca contessa di Castiglia, grazie alla sua fama e virtù cavalleresca, diviene Re di Napoli, Conte di Provenza, Re di Sicilia, Comandante di Gerusalemme, Caporale di Albania e Principe di Taranto.
Nel suo seguito guerresco, si distingueva il cavaliere dal cuor gentile Erardus De Nantolio, discendente della potente famiglia di matrice normanna De Nanteuil de Chatillon, che attraverso i secoli divennero discendenti del casato di Landoglia ed infine del Casato Dell’Antoglietta. Mosso da gran sete di giustizia, lo stesso Erardus si distinse in battaglia lottando nella Guerra dei Vespri Siciliani e fu così che Basileus Carlus Primus Angioinus per ringraziarlo della sua umiltà, riconoscenza e forza d’animo, gli concesse il “Possessio Fregani” col titolo di Primus Baro Fregani, l’appezzamento terriero che poi diverrà il feudo medioevale di Fragagnano.
Tale possessio, come attestano le fonti bibliografiche del XVI e XVII sec. redatte dagli storici salentini Iacopo Antonio Ferrari e Luigi Tasselli, si chiamò così in onore del gentilizio latino Freganius che ebbe in gestione codeste terre per il loro mantenimento agricolo e gentilizio. Arrivati, quindi, alla presentazione e alla premessa, la rievocazione storica glissa con la “Sancta Benedictione” impartita da Legatus Pontificius Latino Malabranca Orsini, il quale ha benedetto la spada nonché l’elsa della mano di Dio destinata al valoroso Erardus dal cuor gentile, che, ponendo rigorosamente la mano destra sulle Sacre Scritture, in segno di sottomissione a Dio e alla Sancta Ecclesia ha scelto nominando tre uomini come custodi guardiani ponendo, successivamente, la spada nelle mani della consorte, la nobildonna Adda De Nantolio ha scelto questa volta una donna come caporione, che, dalle loro pergamene contraddistinte dai colori sgargianti dei propri rioni, hanno recitato il loro giuramento al cospetto della corte di Basileus Carlus Primus Angioinus e della consorte Beatrix Provaenzae.
Infatti il caporione del Rione Castrum ha enunciato la storia eziologica del proprio rione, dicendo che si chiama così in merito alla presenza di un’antica Torre difensiva fortificata a base scarpata di matrice Medioevale provvista di ponte levatoio e fossato perimetrale fatta erigere dall’antica famiglia feudataria “Dell’Antoglietta” come parte del complesso sistema difensivo di Oria, ubicata anticamente nei pressi dell’attuale Piazza Regina Elena, ormai inglobata nel corpo di fabbrica quadrangolare dell’attuale Palazzo Baronale. Il caporione del Rione Citri ha enunciato la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così per via del termine “critazzi” che in dialetto brindisino è “citrazzi” che deriva molto probabilmente dal termine latino “citrus” che ne indica il cedro.
Verosimilmente in epoca greco-romana e successivamente in quella medioevale, nella zona adiacente all’attuale “Sanctuario Madonna de lo Favore” erano presenti piantagioni di cedri, testimoniati anche dallo storico naturalista Plinio il Vecchio descrivendone la presenza attigua alla Via Sallentina. Il caporione del Rione Mons Sancta Sophia ha enunciato la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così in merito alla presenza del Sito Archeologico di matrice Preclassica con frequentazione greca e romana caduto ormai in disuso e sepolto nell’attuale Pineta, che ne da il nome in onore della Personificazione Greca di Sofia, da cui prende il nome anche un piccolo santuario di matrice greca ubicato anticamente nei pressi del sito dedicato a Santa Sofia e a Santa Venere.
Infine il caporione del Rione Sol Ardens ha concluso recitando la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così, in onore della Personificazione del Sole che risplende e riscalda ardentemente, che è proprio della posizione geografica del paese, che ne favorisce la perfetta visuale all’alba, al mezzo dì e al tramonto. Figura molto particolare, è stata anche l’Araldus Familae Angioinae, che, accompagnato dal rullo incessante dei tamburi, rigorosamente al crocevia del feudo, dinnanzi alla corte del Basileus, ha allietato la buona novella recitando alla numerosissima platea dalla propria pergamena, introducendola ad un breve ex-cursus storico rigorosamente in lingua latina.
Da fare sfondo all’intero evento culturale, sono stati altri nobili delle casate medioevali degli altri feudi, che hanno sfilato per il centro storico, cavalieri templari bordati di camaglio ed armati di spade e scudo, arcieri che armati di arco, faretra e frecce, hanno dato lustro alla loro splendida arte, popolani che hanno sfilato nel centro storico, madonne primavera che hanno incantato la platea con la loro superba bellezza, ed il gruppo folkloristico “Tamburini del Barone di Freganius” guidati dal capotamburino Nicola Dattesi, hanno allietato la giornata con rullo incessante dei tamburi. Ma questa è stata la meravigliosa storia tratta dalla rievocazione medioevale, ora si passa al vivo della giornata.
Il Torneo dei Rioni “ Possessio Fregani” è stato, dunque, un torneo basato su sfide dilettantistiche ed agonistiche realizzate dalle diverse squadre dei quattro rioni, strutturate in due tipologie di gare: gare per bambini e gare per adulti, formulando un vero e proprio regolamento varato e concordato dalla giuria totalmente estranea alla comunità fragagnanese, infatti erano presenti: Antonio di Nunzio esaminatore del Comune di San Marzano di S.G., Francesco Schinaia e Aldo Salamino esaminatori del Comune di Taranto.
A presentare e a condurre l’interminata giornata fino a notte fonda, è stato il presentatore di manifestazioni culturali Benedetto Donzella. Tra i giochi effettuati, si possono annoverare infatti: il tiro alla fune, la corsa con i sacchi, la corsa con il palo, la carriola umana, la corsa del cucchiaio, il tiro con l’arco e il tanto atteso alero della cuccagna. I due giochi che hanno riscosso maggiormente successo tra i giovanissimi, sono stati la carriola umana scandita da cadute con grida di vittoria e la corsa con il cucchiaio che ha visto come protagoniste, un sacco di palline dai più disperati colori. Tra le squadre degli adulti, i giochi con maggior riuscita di tipo trionfante sono stati proprio il tiro con l’arco e l’albero della cuccagna ha fatto tenere col fiato sospeso, un sacco partecipanti.
Il rione che si è aggiudicato il tanto atteso premio della cuccagna, è stato il Rione Citri. Altro gioco tanto atteso ed emozionante, è stato il tiro con l’arco, grazie a cui la piazza ha rivissuto l’antica arte dello scoccare le frecce con arco tipicamente medioevale, infatti l’arciere vincitore, Ignazio Varvaglione, del Rione Sol Ardens ha avuto l’arduo compito di incoronare la Madonna Primavera più bella tra le sei ragazze che hanno ambito alla tanto sospirata corona che si è adagiata sui ricci capelli della Madonna Primavera Arianna Valleri.
Quest’ultima attrazione, fa parte di un antico rituale elettivo di matrice medievale italiana, precisamente d’ Assisi, in cui si festeggia il Calendimaggio coincidente con l’inizio della primavera e la rinascita della natura personificata dalla ragazza più bella e dai portamenti aggraziati. Ad allietare i momenti ludici per i più piccini, sono stati i giocolieri Pacmama, che hanno intrattenuto gli spettatori con spettacoli pirotecnici, trampolieri e diversi giochi di mangiafuoco.
Giungendo alla fine della bellissima serata, si è conclusa la disputa tra i quattro variopinti rioni tra una tifoseria senza precedenti, entusiasmo sfiorante le stelle, ed estremo coinvolgimento di un piccolo agglomerato urbano grazie a cui si è ridestato da un lungo sonno, i giudici esterni hanno posto sul podio dei vincitori i tre rioni più quotati: Rione Sol Ardens al terzo posto, Rione Castrum al secondo e al primo posto che indosserà l’alloro del vincitore per un anno intero, è stato il competitivo Rione Mons Sancta Sophia capeggiato dal caporione Rita Galeone.
L’ultima postazione è stata raggiunta purtroppo dal Rione Citri, che molto artisticamente, si è aggiudicato il titolo di Rione più bello. Il messaggio che l’Associazione di Promozione Sociale e Culturale “ Terra Nostra” di Fragagnano ha voluto trasmettere all’opinione pubblica fragagnanese e non, è arrivato in modo chiaro. Il Torneo dei Rioni “ Possessio Fregani” non ha rappresentato solo ed esclusivamente un evento culturale finalizzato semplicemente all’intrattenimento, ma alla sua origine c’è stato, c’è e ci sarà un messaggio di rinascita, di amore per la propria storia locale, per l’archeologia, per l’architettura, per l’ambiente, per la promozione culturale e sociale, ma soprattutto per il benessere del cittadino, discipline che l’Associazione “Terra Nostra” ha scelto come ragione utile di vita.
Un contributo che ha voluto dare al territorio di Fragagnano, alla sua cultura, al suo popolo e alle sue nobili origini. Mai come è convinta di dover proseguire la strada intrapresa, grazie all’apprezzamento di tutti, continuando a studiare, analizzare le fonti e recuperare un patrimonio non più completamente visibile, ma che esiste, scritto sulle pagine della terra. Sono lì ed aspettano solo di essere sfogliate dalle mani più sapienti ed essere lette dagli occhi più sagaci.
Per la realizzazione dell’intero progetto, sono stati utilizzati testi generali e specifici per la consultazione e fruizione storica del territorio. Per la bibliografia generale sono stati utilizzati i testi: “Iconologia di Cesare Ripa”,“Scopriamo la Puglia”, “San Giorgio Jonico e i paesi di Area Tarantina”,“ Società ed economia nei villaggi rupestri, indagini culturali a cura dei C.R.S.E.C. di Castellaneta, Grottaglie, Manduria, Massafra e Taranto”e “Guida turistica culturale della Puglia”.
Per la bibliografia specifica le notizie storiche sono state attinte dai testi: “Viae Publicae Romanae”, “Introduzione alla topografia antica”,“Testo inedito sulla centuriazione greca e romana”,“Movimenti di proprietà in un comune tarantino: Fragagnano, atti notarili e mappe catastali in Archivio di stato di Taranto”,“Toponomastica Pugliese, dalle origini alla fine del MedioEvo”,“Profilo Storico di Fragagnano: Le Chiese”,“Storia e cultura Medioevale”, “Santa Sofia: le origini del culto e la diffusione in Puglia”,“Gli insediamenti preclassici lungo la Via Appia antica in Puglia”,“Fragagnano: La misteriosa morte di un signore poeta e rubacuori”, “Il Libro Rosso di Taranto” e il “Notiziario Topografico Salentino: ricerche e studi”.
Strepitoso successo senza eguali, dunque, quello di lunedì 15 Giugno al “Torneo dei Rioni Possessio Fregani” organizzato dall’Associazione “Terra Nostra” presso il Comune di Fragagnano.
Vincenzo Ludovico