MOLFETTA. La storia di Hansel e Gretel, ospite della ventesima edizione del festival “Ti fiabo e ti racconto”
Mercoledì 8 luglio, ore 21
Appuntamento “speciale” nel bosco della strega. Da lunedì 6 a domenica 12 luglio 2015 è in programma a Molfetta il festival “Ti fiabo e ti racconto”, la più importante rassegna di teatro ragazzi pugliese che quest’anno per festeggiare la ventesima edizione propone un cartellone speciale con gli spettacoli di alcune delle compagnie che hanno fatto la storia del festival.
Tra queste il Crest, vincitore due volte del premio “L’uccellino azzurro”: nel 2009 con “La storia di Hansel e Gretel” e nel 2013 con “Sposa sirena”, spettacoli entrambi diretti da Michelangelo Campanale. Organizzato dalla compagnia Teatrermitage, il festival “Ti fiabo e ti racconto” è promosso dal Comune di Molfetta e sostenuto dalla Regione Puglia e da importanti sponsor privati. Info: 080.3355003 – 340.8643487 e sul sito tifiaboetiracconto.it
Intanto, in attesa del festival, è in svolgimento il consueto prologo de “Le strade che ridono”, grande festa con animazioni, laboratori e spettacoli di strada (a ingresso gratuito) diffusi nei luoghi d’arte, di tradizione e di cultura della cittadina adriatica. Da lunedì 6 luglio il festival si sposta all’Anfiteatro del Parco di Ponente, dove, alle ore 21 di mercoledì 8 luglio, il Crest racconterà “La storia di Hansel e Gretel”, liberamente tratto dalla fiaba omonima dei fratelli Grimm, drammaturgia Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Marianna Di Muro, Paolo Gubello, Luigi Tagliente, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra.
Nella regione tedesca dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa.
In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della società dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli può non essere un esercizio di stile. Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella… dall’abbondanza.