TARANTO. Aumenti dei furti in casa. “Le regole per evitare di farsi ripulire”
Le indicazioni di Giovanni Bruno, presidente di Confabitare Taranto
L’altro giorno, tre cittadini georgiani di 29, 32 e 33 anni sono stati arrestati a Taranto dalla Polizia per tentato furto aggravato. Gli agenti della sezione Volante li hanno sorpresi in un condominio di via Argentina dove era stata segnalata la presenza di alcune persone sospette. Nel salire rapidamente le scale dello stabile i poliziotti hanno visto un uomo che cercava di disfarsi di alcuni oggetti lanciandoli da una finestra nel cortile sottostante. Giunti all’ultimo piano hanno fermato tre uomini che tentavano di darsi alla fuga dal terrazzo condominiale. Dopo averli bloccati, gli agenti hanno accertato che i tre tutti di nazionalità georgiana dopo aver forzato il portone d’ingresso del palazzo hanno tentato di aprire la porta di un appartamento che presentava evidenti segni di scasso compatibili con gli arnesi in loro possesso.
Sono stati quindi condotti negli uffici della Questura per gli accertamenti di rito nel corso dei quali, tutti sono risultati segnalati in diverse province italiane per reati simili, uno di loro era anche in ottemperanza di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Quindi sono stati arrestati e accompagnati in carcere.
Purtroppo, i topi d’appartamento non vanno in ferie, anzi, approfittano di vacanze e gite fuori porta per saccheggiare le abitazioni sguarnite e quindi bisogna ricorre, per quanto possibile, ai ripari.
“Un trend, quello dei furti in abitazione che, aumenta in questo periodo”, secondo il presidente dell’associazione di proprietari di case, Confabitare Taranto, l’avvocato Giovanni Bruno ( foto sopra).
“La maggiore causa – ci fa sapere – va ricercata nella generale situazione di crisi economica, mentre il 34% circa delle denunce per reato è da attribuirsi a stranieri senza permesso di soggiorno”.
“Per questa ragione, Confabitare ha approntato un decalogo di consigli che, se attuati, possono contribuire a ridurre il rischio di cadere vittima di visite indesiderate” ci dice Giovanni Bruno.
Innanzitutto, durante l’assenza non bisogna lasciare mai in casa oggetti di valore, gioielli e, ovviamente denaro sonante. Qualora il quantitativo di preziosi fosse ingente, si consiglia il noleggio di una cassetta di sicurezza messa a disposizione da una banca.
Potrebbe risultare molto utile fotografare gli oggetti di valore che potrebbero essere oggetto di furto; ciò potrebbe servire ai fini di una eventuale ricerca e auspicabile recupero della refurtiva.
Ricordiamoci di chiudere bene la porta di ingresso e tutti gli altri possibili accessi, in particolare le finestre, i cortili interni e le terrazze attivando, qualora fossero presenti, i sistemi di antifurto elettronico.
Facebook e Twitter possono risultare un’arma a doppio taglio e spargere ai quattro venti la notizia della propria villeggiatura potrebbe avere brutti risvolti. Quindi non bisogna mai comunicare ad estranei il periodo di assenza da casa, assicurandosi che anche i propri figli non divulghino tale informazione attraverso chat e social network.
I preparativi delle vacanze potrebbero essere ottima occasione per intrattenere rapporti con chi ci abita accanto. Una buona idea è quella di sensibilizzare i propri vicini affinché ci sia reciproca attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo o nell’appartamento. Nel caso, non bisogna esitare a chiamare il 113 o il 112
Può anche essere utile lasciare le chiavi di casa ad una persona di fiducia che effettui visite regolari all’interno dell’abitazione.
Un vecchio espediente utilizzato dai topi d’appartamento è quello di telefonare al numero fisso dell’abitazione presa di mira e verificare la risposta, per cui non bisogna mai lasciare messaggi registrati sulla segreteria telefonica fornendo informazioni sul periodo di assenza.
Inoltre se l’assenza è breve, conviene lasciare qualche luce accesa, la radio o il televisore in funzione, simulando così la presenza di qualcuno in casa.
Non bisogna mai accumulare posta nella cassetta delle lettere perché è indicatore di lunga assenza, pertanto è consigliabile chiedere ai vicini o al portiere, di ritirarla.
Infine se tornando a casa si trova la porta aperta o chiusa dall’interno, non bisogna entrare perché ciò potrebbe scatenare la reazione istintiva del ladro che viene colto sul fatto e non sapendo cosa possa succedere, meglio sarebbe non rischiare e chiamare subito il 113 o il 112.
Per questi consigli dati, in conclusione, abbiamo ringraziato il presidente di Confabitare Taranto, che si è dato disponibile per tutti i proprietari di casa che avessero bisogno di consigli per tutte le questioni inerenti la loro proprietà.
L’associazione ha sede in corso Italia 97 e risponde al numero telefonico 3289251599.
Vito Piepoli