Taranto. “VENERDI’ 10 LUGLIO AUTOCONVOCHIAMOCI DURANTE INSEDIAMENTO NUOVA GIUNTA REGIONE PUGLIA A TARANTO”
Gruppo di cittadine e cittadini: “Alle ore 10 davanti la prefettura di Taranto”
“Gentile rappresentanti delle Istituzioni Regionali, siamo un gruppo di cittadine e cittadini che abitano la città di Taranto, vivono le contraddizioni del modello di sviluppo iniquo e insostenibile che, per lunghi decenni, ha impossibilitato ogni reale alternativa per il nostro territorio.
Nel corso degli ultimi anni, nonostante le partecipate mobilitazioni che, a più riprese, hanno animato la città e rappresentato una diffusa voglia di riscatto, nessun intervento reale è stato preso dalle istituzioni rispetto all’emergenza ambientale, sanitaria e occupazionale che ci attanaglia.
Anche l’intervento della magistratura rispetto al fermo impianti ed alla bonifica dello stabilimento Ilva è stato a più riprese vanificato dall’ingerenza inopportuna, autoritaria e ingiusta del Governo nazionale, con il susseguirsi di numerosi decreti che hanno sancito la supremazia della produzione industriale nazionale rispetto alla vita di una comunità e alla sua quotidiana agibilità democratica.
Abbiamo deciso di autoconvocarci durante l’insediamento della nuova giunta regionale per pretendere una decisa presa di parola rispetto tutto ciò.
E’ simbolicamente importante convocare la prima giunta a Taranto, ma senza una ferma condanna al Decreto, tale operazione sarà considerata da noi come banale marketing politico e l’ennesima presa in giro e speculazione sulla disperazione e sofferenza del nostro territorio.
Come infatti sapete, qualche giorno fa l’ennesimo intervento a gamba tesa del Governo, sotto forma dell’ottavo decreto legislativo, ha vanificato il sequestro dell’Altoforno 2, disposto dalla magistratura dopo la tragica morte dell’operaio Alessandro Morricella, continuando ad esporre cittadini e operai al rischio di incidente rilevante in virtù della supremazia produttiva.
Proprio con riferimento a ciò, vi chiediamo di esprimervi in maniera netta e chiara, comunicando alla città qual è il vostro punto di vista sulla vicenda. Allo stato attuale, il tempo dei tatticismi, delle parabole dialettiche e degli interventi generici è ampiamente finito. Non possono essere ulteriormente accettate posizioni intermedie, di convenienza politica e di eterno attendismo. La situazione nella quale versa la città – sia dal punto di vista delle condizioni sociali ed economiche, che da quello della sottrazione sistematica della possibilità di decidere democraticamente sul proprio futuro – richiede parole precise, fuori dalla retorica politicista.
Da che parte vi collocate: siete favorevoli all’ennesimo intervento per decreto, dal nostro punto di vista autoritario e ingiusto?
Avete intenzione di prendere una posizione netta nei confronti dell’ingerenza del Governo nazionale nei confronti della vita di una comunità e delle decisioni della magistratura?
Avete intenzione di attuare una decisa battaglia politica, in ogni sede opportuna, contro questo provvedimento e, più in generale, contro le forze politiche ed istituzionali che pensano che si possa continuare a sacrificare un territorio – e le donne e gli uomini che lo abitano – sull’altare degli interessi nazionali?”