Fai Cisl-Taranto-Brindisi. “Ricadute del fenomeno Xylella sull’occupazione”

Fai Cisl-Taranto-Brindisi. “Ricadute del fenomeno Xylella sull’occupazione”

Nota stampa di Antonio Castellucci, Segretario Generale

“Il Governo non può più consentirsi di minimizzare le conseguenze sociali oltreché economiche collegate al batterio Xylella fastidiosa che ha colpito l’olivicoltura in Puglia e segnatamente nel nostro territorio.

Il recente Decreto Legge n.51 recante, tra l’altro,  disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale, è stato certamente necessario ma  esso deve essere rafforzato in ordine alle ricadute del fenomeno Xylella sull’occupazione, adottando strumenti e rendendo disponibili  risorse finanziarie a sostegno di chi ha perso il posto o rischia di perderlo.

Condividiamo, sul tema, l’opinione autorevolmente espressa dal segretario Luigi Sbarra, commissario della Fai Cisl nazionale che ha denunciato il vuoto preoccupante di misure governative atte a sostenere le migliaia di donne e uomini che, in Puglia e altrove, hanno perso il posto di lavoro a causa della Xylella.

Al contempo, consideriamo inaccettabile  che lo stesso Governo e, segnatamente, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, non riescano ad attivare interventi di estensione dello status di calamità non solo alle imprese colpite ma anche ai loro lavoratori dipendenti.

Rivendichiamo perciò il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, l’attivazione di misure per la copertura lavorativa fino a 180 giorni annui e, contestualmente, incentivi alle aziende che assumono lavoratori che hanno perso il posto a causa della calamità suddetta.

L’olivicoltura è dimensione valoriale ed identitaria della nostra cultura  agricola pugliese e territoriale e il lavoro dipendente in questo settore peculiare produce volumi di ricchezza regionale e nazionale di tutto rispetto.

Ignorare tutto ciò sarebbe scelta strategica gravissima che non resterebbe priva di conseguenze sul versante della mobilitazione di lavoratrici e lavoratori e delle comunità coinvolte!.

Antonio Castellucci

viv@voce

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