SAVA. I marciapiedi di Via Del prete, la loro pulitura e l’orario facoltativo!
Per non sembrare sempre “attaccabrighe” … ma il materiale per scrivere ci viene dato sempre dall’amministrazione IAIA!
Questa notte, per essere precisi dalle ore 00.00 alle ore 08.00, dovevano essere puliti i marciapiedi di via Del prete. Alle ore 6.00 nessun movimento si vedeva su detta via. Ore 7.00 incontro il giovane volenteroso assessore all’Ecologia e all’Ambiente Mirko Piccolo, il quale gentilmente mi offre un caffè, e mi chiede come stanno venendo i lavori su Via Del prete.
Gli dico che nulla è iniziato e, perplesso mi dice: “Qualcosa deve essere successo”. Ci salutiamo. Dopo un ora circa, su Via del prete, vengono bloccati gli accessi dalle vie laterali per permettere all’autobotte della compagnia privata di usare le loro lance a pressione per rimuove lo sporco dei marciapiedi. I lavori iniziano con notevole ritardo. Perché notevole?
Pare che una ordinanza della PM savese recitava, pressa a poco, così: “E’ vietata la sosta su Via Del prete dalle ore 00.00 alle ore 08.00, per pulitura dei marciapiedi”. Gli operatori commerciali erano stati avvisati come eravamo stati anche noi residenti di questa ordinanza. Ma con i lavori iniziati alle 08.00 viene chiesto a chi di dovere il perché non stati iniziati alle ore 00.00 i lavori di pulitura. Ed ecco il classico! “Si è rotto il camion!” Scusate sa, ma davvero dobbiamo essere presi per il culo da simili affermazioni?
Ma davvero così cretini ci fanno in questo paese? Ma ipotizziamo pure che “si è rotto il camion”, dai. Mi dite qualche meccanico apre prima di tutti gli altri per effettuare le riparazioni al mezzo in questione e in tempo record averle fatte? Ma per favore! Le prese per il culo non reggono! E la befana non esiste più! Da questo scompiglio si è levata la voce degli operatori commerciali, i quali hanno chiamato il Comando dei vigili urbani savesi e chiesto loro spiegazioni sul perché di questo mancato rispetto degli accordi, sanciti anche dall’ordinanza comunale.
Operatori commerciali che mandano a rane pane, cornetti di giornata, carni che, potenzialmente, potevano essere vendute nella seconda mattinata della giornata. Ma non finisce qui. Il grottesco arriva alle 11.00. “Abbiamo finito l’acqua dell’autobotte e quindi dobbiamo sospendere i lavori!” Ancora sull’assurdo!
Passa più di mezzora, e siamo quasi alle 12.00, e riparte il servizio con le lance a pressione. Immaginate l’acqua, a contatto con il calore dei marciapiedi, che odore poco gradevole ha sollevato. E non discutiamo ancora l’esecuzione dei lavori. Quelli, al momento, li mettiamo a parte.
Cosa sarebbe bastato al Comando dei vigili urbani non far iniziare affatto i lavori alle ore 08.00 e rimandarli nella notte imminente? Nulla. Solo due righi da aggiungere alla precedente ordinanza. Tutto qui. Ma quando manca la volontà, e il voler mettersi nei panni degli altri, è così. Amaramente è così.
E a dire che c’era un giovanotto con la camicia bianca e la cravatta, e il suo bel visino, il quale disse che tra le prime priorità di questo paese era mettere a posto il Comando di Polizia municipale.
Ci viene un dubbio: non è che IAIA ha sbagliato paese, vero?
Giovanni Caforio