PROFONDO SUD. Il teatrante e il podestà

PROFONDO SUD. Il teatrante e il podestà

Anni ’40, in pieno fascismo …

In un paese del profondo sud il podestà fascista pensò bene di alleviare le tristezze della sua comunità. Portò in una grande piazza una compagnia teatrale spiritosa, molto spiritosa, di origini greche, la quale parlava molto bene l’italiano.

Quest’ultima era di fede ben diversa dal podestà e nonostante gli fosse stato chiesto, prima dello spettacolo, di fare i ringraziamenti alla fine dell’opera al podestà, ringranziandolo per la disponibilità data a loro per l’uso dell’arena non ci fu verso.

La compagnia teatrale ringraziò fortemente il pubblico accorso ma non diede i ringraziamenti richiesti. Si chiude il sipario, si dismettono gli abiti di scena, e chi compare dietro alle quinte? Il podestà con il suo pargoletto.

“Siete stati davvero bravi. Avete fatto anche ridere mio figlio”. Così si pronunciò il podestà.

Ma fu scattante la risposta di uno dei teatranti: “Noi abbiamo fatto ridere suo figlio e  di questo siamo felici. Ma lei sta facendo ridere un intero paese!”

Mesto mesto, come un cane bastonato, il podestà uscì da dietro le quinte …

Giovanni Caforio

viv@voce

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