COMUNICATO STAMPA. COOPERATIVE SOCIALI: “QUALI POLITICHE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE LOCALI”
Si sente discutere tanto del bisogno di politiche che aiutino le imprese, la produttività, l’occupazione, anche con l’impegno degli enti locali che in verità non hanno molti strumenti a loro disposizione
Il legislatore, però, ha previsto alcuni strumenti normativi che, se attuati, possono dare uno stimolo concreto soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Il contributo che le amministrazioni locali possono dare risulta dalle scelte operate, dagli indirizzi politici ed amministrativi ed anche dalla volontà di interpretare le leggi nazionali soprattutto quando si propongono di raggiungere l’integrazione sociale. Ne è un esempio la disciplina arrecante le “Linee guida per gli affidamenti a cooperative sociali ai sensi dell’art. 5, comma 1, della legge n. 381/1991” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 185 del 09/08/2012 (Determinazione n. 3 del 01/08/2012, disciplinante la deroga alle procedure di cui al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 – “Codice dei contratti”- per affidamenti di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria). Ma, ci domandiamo, come si può sostenere lo sviluppo locale e l’integrazione sociale se non si fa niente per incentivare la creazione di nuove imprese, o peggio se si compiono scelte che finiscono per ignorare i risultati di quelle esistenti? I soggetti Onlus della cooperazione sociale nati nel nostro territorio, operano senza scopi di lucro o di speculazione privata, perseguono finalità di integrazione e promozione sociale; hanno compiuto allo stesso tempo grossi passi in avanti conquistando credibilità e competenze gestionali. Nel corso degli ultimi 15 anni in maniera potremmo dire ininterrotta le diverse amministrazioni locali hanno trovato in esse un valido punto di riferimento per l’espletamento dei servizi di refezione scolastica e per diverse prestazioni temporanee di servizi, raggiungendo allo stesso tempo importanti scopi sociali. Quali? Forse non tutti sanno che l’organizzazione delle cooperative sociali è disciplinata da normative nazionali e regionali che si pongono l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti con disabilità e di soggetti svantaggiati, nella misura minima del 30% di presenze all’interno della forza lavoro. Le cooperative in questi anni hanno offerto possibilità di lavoro a tanti nostri concittadini e concittadine di ogni colore politico ed hanno dato un contributo al comparto economico rivolgendosi a fornitori, esercizi commerciali e studi professionali savesi. Le scelte compiute dalla nuova Amministrazione comunale risultano essere penalizzanti per i soggetti della imprenditoria sociale e scoraggiano la proposizione di nuovi progetti e nuove iniziative. Sono scelte che non tengono conto dei risultati ottenuti negli anni e del riconoscimento che le organizzazioni scolastiche e le utenze hanno sempre manifestato per il lavoro svolto al servizio dell’Ente comunale e dell’intera comunità. Con questo comunicato stampa non si vuole solo rappresentare un forte disappunto, condiviso da tutti i soci e dalle relative famiglie; l’intento principale è quello di porre una questione che faccia riflettere sul ruolo della politica e sulle scelte da essa compiute, che fino a questo momento hanno evidentemente sacrificato la realtà economica locale a vantaggio di soggetti che non perseguono le medesime finalità sociali e che portano lontano dal nostro territorio i benefici economici del lavoro svolto.
Vittorio Lomartire
Presidente Cooperativa Capofila
A.T.I. “Coop. Sociale Esperia 2000 – Coop. Sociale Rosa dei Venti”