AMIANTO ILVA – NUOVO ESPOSTO AL PROCURATORE DI TARANTO

AMIANTO ILVA – NUOVO ESPOSTO AL PROCURATORE DI TARANTO

Oggetto: emergenza amianto ILVA – Nuovo esposto alla Procura della Repubblica. In discarica Ilva materiale contenente amianto disperso ovunque ed in sacconi lacerati. Scavatrici sopra i “big.bag”, le nostre preoccupazioni ed i nostri allarmi sarebbero confermati da una nuova documentazione fotografica e video

Oggi, 17 dicembre, alle ore 09.15, in qualità di libero cittadino e di presidente della Onlus “Fondo Antidiossina”, ho depositato, presso gli uffici della Digos di Taranto, un nuovo esposto, relativo al presunto pericolo da amianto in area Ilva e nella discarica denominata “Mater Gratiae”. Il nuovo esposto depositato scaturisce dall’acquisizione e dalla visione di un “video-shock” che è stato diffuso, in data 15 dicembre c.a., attraverso la pagina web di una redazione giornalistica, di cui allego il link :
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/12/15/sacchi-sospetti-nella-discarica-dellilva-lazienda-rifiuti-trattati-secondo-norme/214324/

Dalla visione accurata del video, si può notare che, nella discarica Mater Gratiae, in gestione all’Ilva, confluiscono materiali di tutti i generi, compresi sacconi “big bag” che si presentano spesso lacerati e presumibilmente pieni di amianto, così come si evince dalla etichettatura (“a”) sovraimpressa, prevista per legge, secondo il codice C.E.R.
I suddetti sacconi sembrano sparsi ovunque, addirittura alcuni semiseppelliti dalle scorie (ancora calde), presumibilmente derivanti dagli scarti di acciaieria. Queste scorie potrebbero causare la combustione dei rifiuti e danneggiare lo stesso telo di contenimento e di impermiabilizzazione della discarica. In alcune sequenze del video, si può anche osservare una scavatrice passare con i suoi cingoli di acciaio sopra i sacchi, due dei quali paio sembrerebbero anche riportare la tipica etichettatura “amianto”.

Per tali motivi, potrebbero ravvisarsi situazioni di pericolo per la salute degli operai che lì lavorano. Le immagini, infatti, evidenzierebbero la presunta assenza di condizioni di sicurezza per la mancanza di adeguata attrezzatura protettiva. Altresì, si chiede al magistrato, se ci possano essere pericoli per la popolazione residente in prossimità della suddetta discarica. Questo motivato dalla possibile diffusione di fibre di amianto o di altre sostanze pericolose disperse dal vento, soprattutto in caso di perturbazioni meteorologiche violente. Si ricordino, a riguardo, i danni materiali provocati dal passaggio della tromba d’aria del 28 novembre scorso.

Infine, si chiede di verificare, dopo quanto sopra segnalato, se sussistano tutte le autorizzazioni allo scarico dei materiali suddetti e se lo smaltimento avviene a norma di legge in tutta l’area della discarica Mater Gratiae, compresa la zona relativa al nuovo ampliamento.
Taranto, 17 dicembre 2012
Prof. Fabio Matacchiera
(presidente della onlus “Fondo Antidiossina Taranto)
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COMUNICATO PRECEDENTE DEL GIORNO 11 DICEMBRE 2012
EMERGENZA AMIANTO COMUNICATO STAMPA

oggetto
TROMBA D’ARIA: CHE LA MAGISTRATURA SEQUESTRI SUBITO LA DISCARICA “MATER GRATIAE” DELLA DELL’ILVA

La discarica “Mater Gratiae”, stracolma di rifiuti contenenti amianto (abbiamo prove inconfutabili), potrebbe essere stata investita dal tornado.
Alle ore 19,00 di ieri, 10 dicembre 2012, presso gli uffici della Digos della Questura di Taranto, ho depositato un esposto, indirizzato alla Procura di Taranto, relativo ad un presunto pericolo sanitario per i quale si chiedono accertamenti e se ne verifichi la fondatezza.
Si ricordi che, già nella settimana scorsa, abbiamo reso noto informazioni rilevanti, scaturite da segnalazioni pervenuteci da parte di operai dell’Ilva, in merito alla presenza di alcuni operatori (presso impianto “colata continua” CCO5) intenti a raccogliere frammenti di materiale contenente presumibilmente aminato. Si ricordi, altresì, che il nostro allarme fu confermato, a distanza di sole 24 ore, attraverso un video ( http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/12/03/allarme-amianto-nellilva/213118/ ) che è stato diffuso successivamente da una redazione giornalistica online. In quel video si distingueva del personale specializzato “incappucciato” e con tute integrali, impegnato nella raccolta di frammenti contenenti amianto proprio presso gli impianti della CCO5. Inoltre, sempre nel video, si riuscivano a distinguere alcuni sacconi con la etichettatura “a” di aminato.

Nei giorni scorsi, invece, ci sono pervenute altre informazioni che riguarderebbero un altro presunto pericolo, per il quale si è provveduto ad informare le autorità giudiziarie con l’esposto di cui sopra e con il quale si chiedono approfondimenti e verifiche urgenti per accertarne la fondatezza e l’entità.

Il passaggio del tornado del 28 novembre scorso, oltre ad aver causato danni ingentissimi alle cose materiali di tantissimi cittadini e della stessa acciaieria, potrebbe aver causato un danno sanitario ancora più rilevante se si confermasse che sulla sua traiettoria abbia trovato, così come sembra, la zona adibita a discarica del siderurgico, denominata “Mater Gratiae” che, come è noto, è ubicata all’interno della stessa area industriale, sempre di proprietà Ilva s.p.a.

La discarica in questione è anche a pochissima distanza dal popolatissimo Comune di Statte, anch’esso particolarmente colpito dal tornado, come ormai tutti tristemente sappiamo. La violenza spaventosa della tromba d’aria ed il suo raggio di azione, riferiscono alcuni operai, potrebbero aver interessato anche quella zona in cui sarebbero confluiiti, negli anni, migliaia di tonnellate rifiuti industriali di vario tipo, tra questi scorie dell’ acciaieria e tantissimo amianto accantonato, semiseppellito, disperso anche in sacconi lacerati che con il vento e la turbolenza potrebbero aver disperso fibre di amianto anche a molta distanza.

Taranto, li 11 dicembre 2012

Prof. Fabio Matacchiera
(presidente della onlus “Fondo Antidiossina Taranto)

viv@voce

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