TARANTO. “Le dolenti note”. Il mestiere del musicista: se lo conosci lo eviti

TARANTO. “Le dolenti note”. Il mestiere del musicista: se lo conosci lo eviti

Sabato 12 dicembre 2015, alle ore 21 al TaTÀ, in Via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena “Le dolenti note” della Banda Osiris (Giancarlo Macrì, percussioni e basso tuba; Gianluigi Carlone, sax soprano, flauto e voce; Roberto Carlone, basso, trombone e tastiere; Sandro Berti, chitarra e trombone), evento del Ghironda Winter Festival promosso da Idea Show. Biglietto 16 euro. Info: 080.4301150 (Ghironda Winter Festival) e 099.4707948 (TaTÀ)

«Gruppo rock cerca batterista: no perditempo». Facile avere la battuta pronta quando si è musicisti, dopo una vita passata a leggere note tra una stanghetta e l’altra. Lo spazio di una battuta, per l’appunto, anche se musicale.

Che diventa humor allo stato puro quando di mezzo c’è la Banda Osiris, che nel 2015 sta festeggiando 35 anni di attività e di successi, anche televisivi, raggiunti con la trasmissione di Serena Dandini «Parla con me».

Nel particolare, “Le dolenti note” è ispirato all’omonimo libro pubblicato dai quattro componenti della Banda Osiris, che in questo spettacolo trasforma un insieme di pagine scritte in un viaggio musical-teatrale ai confini della realtà.

Così, dopo essersi addentrata in modo irreverente nei meandri del complesso universo delle sette note, aver abbattuto i rigidi accademismi e le barriere dei generi musicali, intrecciando, tagliando e cucendo musica classica e leggera, jazz e rock, il furore dissacratore della Banda Osiris si concentra sul mestiere stesso di musicista. Attraverso musica composta e scomposta, musica da camera e da balcone, Beatles e Vasco Rossi.

La Banda Osiris tratteggia il ritratto impietoso della figura del musicista: presuntuoso, permaloso, sfortunato, odiato, e, raramente, amato, divertendosi a elargire provocatori consigli: dal perché è meglio evitare di diventare musicisti a come dissuadere i bambini ad avvicinarsi alla musica, da quali siano gli strumenti musicali da non suonare a come eliminare i musicisti più insopportabili.

viv@voce

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