E’ Barbara Riccardi la docente italiana FINALISTA 2016 al Global Teacher Prize , Premio “Nobel” per l’Insegnamento
Gli studenti dell’Istituto Galilei – Costa di Lecce (studenti del prof finalista 2015, Daniele Manni) l’avevano scoperta già a luglio
Premi e riconoscimenti. Finalista 2016 al “Global Teacher Prize – Premio Nobel per l’Insegnamento”. Ha ottenuto il riconoscimento di Cavaliere al Merito per aver attivato dei centri estivi per le famiglie in una parrocchia abbandonata in un quartiere periferico di Roma, il Quarticciolo.
Ulteriori considerazioni
Le parole chiave del suo operare non sono quelle delle nozioni ma di “saper essere” e “saper imparare a fare”, con ardore e passione, seguendo le proprie attitudini: Cooperative learning; La Scuola Possibile; Autonomia Scolastica; Valutazione e Autovalutazione.
Nel quartiere di Roma “Quarticciolo” ha rimesso su alla meno peggio i locali, insieme ad una mamma. La mattina andava a prendere i bambini con la sua auto, con tutte le responsabilità del caso, da casa in parrocchia. La madre, prima di andare a lavoro, preparava il sugo per organizzare un pasto e si passava il tempo approcciando i giochi sport: minivolle, mini baseball e facendogli fare i compiti per le vacanze.
La caratteristica peculiare, la cooperazione e il mutuo aiuto tra di loro, essendo gruppi di diverse età, i grandi facevano da tutor ai più piccoli insegnando loro regole e materie. Una gran bella esperienza di vita che l’ha vista crescere dal punto di vista umano e professionale.
La sua carriera è proseguita all’insegna della creatività espansa ad ogni livello, nascendo come docente di psicomotricità il gioco è per lei la base su cui nascono le esperienze didattiche che propone nelle sue classi. Il gioco come sprono e linguaggio atto a tutti, per accattivare e motivare la voglia di apprendere e fare meglio, allontanando stili di competizioni e gare, ma stimolando alla cooperazione e collaborazione per raggiungere risultati di squadra.
Ora è insegnante I.C. di Roma di una classe II di scuola primaria con dei personaggi, attori principali del mio intervento educativo molto variegati e complessi caratterialmente. Si è inventata un metodo che brevetta ogni anno ottenendo grande entusiasmo da parte dei ragazzi, si studia con il “TGScuola” le varie discipline, con una vera e propria redazione giornalistica.
Si studia facendo ricerca per preparare gli articoli/lezioni, per imparare ad esporre in modo fluido e sicuro, a fare le sintesi e dove ognuno ha il suo ruolo. Hanno ottenuto tanti riconoscimenti dal Comune di Roma, sono andati in onda sull’emittente televisiva RomaUno TV, hanno intervistato personaggi famosi nel mondo politico e sociale, hanno realizzato delle interviste ai nonni dei centri anziani del Municipio IX creando un ponte generazionale per la trasmissione di informazioni e saperi.
Ad esso hanno collegato anche il Cineforum attraverso la lettura del linguaggio filmico per arrivare a parlare di sentimenti insieme piccoli e grandi. L’ultimo successo il Label Erasmus+ un progetto in gemellaggio con una scuola di Parigi con i bambini di I scuola primaria fino ai ragazzi di scuola media. “Le può interessare creare uno scambio con una classe di una scuola elementare in Francia e farne un Progetto?”
Al suono di quelle parole potete immaginare la scena dei neuroni festanti, dei pensieri di connessioni logiche/emotive che hanno cominciato all’impazzata a creare collegamenti attuativi e, tutto di un fiato: “Certo che siiiiiiiiii, è la cosa più bella da poter organizzare, è una cosa che stavo cercando da tempo di attuare, non ci posso credere, è fantastico!!”
Prontamente in pochi attimi lo scambio dei contatti. Ogni giorno guardando la posta, con la curiosità che mi contraddistingue, cercavo il filo conduttore di quell’incontro inaspettato, tesoriere di novità e creatività immaginifica, poi un giorno finalmente la risposta tanto attesa e desiderata. Si parte all’avventura, si comincia a materializzare la prospettiva del viaggio interculturale. Tronfia vado e prospetto la cosa e ne parlo alla mia Dirigente del varo della collaborazione/unione: Italia – Francia.
Così è iniziata la nostra speciale…avventura!! Una mattina nessun pensiero esterofilo parigino mi faceva compagnia, arrivando a scuola squilla il telefono e la collaboratrice: “E’ per te, un uomo, Nicola da Parigi”…riconnetto immediatamente con la realtà interculturale, la conversazione scorre fluida come ci conoscessimo da sempre, il tempo purtroppo velocemente ed inesorabile passa, ma in quello spazio si è consolidata la base dell’incontro interculturale delle nostre aspettative, abbiamo piantato le fondamenta per il piano di fattibilità del nostro Progetto: “Italia Francia 1-1”!!
Scritti epistolari, email, video lezioni, foto, disegni, bene perché no, anche questo SI PUO’ FARE…noi da loro e loro da noi, la fase conclusiva dell’interazione per avvicinare le distanze e finalmente coronare l’incontro epistolare, dare volti e voci a scritti e disegni. Stesso obiettivo, stesso pensiero, lui docente siciliano in un’école élementaire a Paris, vicino alla Sorbona, lei docente romana portatrice nel mondo dell’orgoglio di lavorare e creare in periferia a Spinaceto, fonte inesauribile ed ineluttabile dei miei pensieri creativi. Da quella telefonata è così iniziata la prima tappa fatta di tanti altri passaggi esperenziali fondamentali di crescita e sapere.
Noi della V A abbiamo pensato subito al Progetto haiku che stiamo realizzando in continuità con la nostra Scuola Media per creare una Mostra finale e di inviare le poesie create, perché magari possono trarne spunto e scriverne delle loro in lingua francese, intanto siamo in attesa dell’arrivo delle lettere parigine. La combinazione casuale è portatrice di fermento per tutti, in particolare per i nostri ragazzi che il prossimo anno affronteranno la Scuola Media avendo scelto la sezione di lingua francese, sì per loro è stato un vero regalo ancor di più, perché durante gli open day hanno conosciuto la loro prof. di francese dalla quale sono stati catturati per bravura e attenzione e da quel giorno ci cimentiamo in qualche frase inventata alla Totò maniera.
Scambio in lingua madre e viceversa per imparare e conoscere un’altra cultura, altri usi, un’altra realtà scolastica. Un confronto aperto e costruttivo per prendere coscienza di cosa succede in un altro paese, cosa ci accomuna e cosa fa la differenza.
Un bel processo formativo di crescita, un esperienza interculturale interattiva. L’I.C. Frignani – Spinaceto e l’ecolé 28 rue Saint Jacques si sono strette la mano per la II Edizione del Progetto: “Italia – Francia 2:2”, , i due Uffici Scolastici di Roma e Parigi hanno siglato il patto di convezione firmato a Parigi nell’Hotel de Ville dall’Ispettore d’Académie DASEN Benoît Dechambre, l’Ispettrice Catherine Hennequin, per la DAREIC – Relations internationales du Rectorat, Anne Darmouni e Berthout maire du Vème arrondissement di Parigi e le Presidi delle due scuole, Presutti e Laquerriere.
Io insegno perchè…
«Insegno uguale dire: “IMPARO DA LORO I MIEI RAGAZZI DI VITA”. Vado a scuola per mettere in campo e a disposizione le mie competenze e per apprendere ed imparare nel confronto con gli altri, grandi e piccoli, come crescere per imparare ad essere una docente inclusiva e non esclusiva. Insegno “giocando” pensando a me bambina cosa e come mi piacerebbe imparare, per questo invento diverse modi e modalità per approcciare la didattica partendo dal loro essere e le loro capacità e cosa gli piace…appunto giocare!!»
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Blog “Loroggidomani