RECENSIONI. Red in Italy. Il libro sull’Italia che nessun viaggiatore scriverà mai
Sinossi
“Red in Italy è un libro sul Made in Italy e l’Italia, che ha per interlocutore il consumatore straniero, preferibilmente nord americano. Egli è spesso innamorato dell’Italia, ma non informato sui fatti.
Il titolo è collegato al mio alterego (Red) e al fatto che ciò che ho scritto nasce in primis dalla mia esperienza. Avendo toccato da vicino diversi settori strategici per il nostro Paese (turismo, cultura, artigianato, moda, enogastronomia) ho imparato cose che vorrei condividere sia con il consumatore italiano (che è spesso ignorante rispetto a ciò che maneggia quotidianamente) sia straniero.
Miti positivi e negativi da sfatare, un orgoglio nazionale da rifondare su basi più reali, la giusta distinzione tra chi investe in prima persona e chi si ammanta di gloria.
Quando non ho potuto contare sull’esperienza diretta, ho intervistato i rappresentanti dei vari settori: guida turistica, artigiano, chef, stilista, docente, amministratore pubblico, espatriato, associazione italiana all’estero.
I temi trattati sono cucina, turismo, arte, modello abitativo, made in Italy (produzione), popolo italiano, più un finale di argomenti sparsi, atti a completare la conoscenza della nostra cultura. Per facilitare la comprensione del testo e intrattenere il lettore il libro è disseminato di QR code che rimandano a una canzone, un video o un sito web.
Ogni affermazione che elude la mia esperienza o le testimonianze raccolte fa riferimento a notizie apparse su testate e siti web (Il Fatto Quotidiano, La Stampa, Il Fatto Alimentare, ecc …).
Una sezione del libro mi vede al centro della narrazione, dove racconto l’esperienza di una persona che lavorando inizia a capire come realmente funzionano certi settori. Cosa nasconde un ufficio IAT? Chi promuove l’ICE negli Stati Uniti? Con cosa è pagata la sontuosa pubblicità di un prosecco?
In ordine: un mondo feudale, le aziende americane e i fondi economici della comunità europea.
Il secondo obiettivo di Red in Italy, emerso durante la scrittura, è mettere in evidenza gli aspetti sani del nostro modello culturale che, come molti altri, sta scomparendo di fronte all’omologazione.
Da qui nasce l’esigenza di cercare ancora, andando alla fonte del problema. Difatti l’auspicio è di produrre in futuro un libro sugli Stati Uniti, in cui spiegare una differenza che spesso noi Europei non riveliamo: quella tra gli americani (persone appartenenti a differenti culture, spesso impegnate nella loro salvaguardia) e le corporation americane (regine dell’omologazione).
Tutto questo e altro è Red in Italy, un libro che cerca di scuotere un pò le idee stantie di chi osanna o disprezza questo meraviglioso Paese, senza sapere bene su cosa si poggiano le proprie convinzioni”.
Dafne Perticarini