Banche? Operazione furto legalizzato!

Banche? Operazione furto legalizzato!

“Se hai una pistola puoi rapinare una banca, ma se hai una banca puoi rapinare tutti”

I banchieri mettono a segno “Un colpo perfetto”.  Tutto ciò  è pazzesco, mi meraviglio del grado di sopportazione  che sta raggiungendo il popolo italiano nel non attuare una vera rivoluzione. E’ arrivato il momento, per le banche,   di fagocitare tutti  i risparmi di una vita.

Quello che sta accadendo con il decreto salva banche merita non pochi chiarimenti e mi auguro, in parte,   di riuscire  a farne alcuni.

Naturalmente per capire quello che sta avvenendo oggi, dobbiamo come sempre, fare un salto nel passato.

Dopo la grave crisi economica del 1929,  si istituì nel 1933, una legge bancaria  nota  con il nome  “Glass-Steagall Act”. Questa legge,  impose varie  riforme bancarie, ma la più importante  fu il controllo della speculazione finanziaria.

Da una parte, le banche commerciali,  avrebbero portato avanti il loro classico lavoro, fatto di prestiti e risparmio garantito dallo Stato,  dall’altra parte ci sarebbero state le banche d’affari che avrebbero fatto attività speculativa.

In seguito, l’industria bancaria fece pressione per abolire questa distinzione, troppi  vincoli  al loro operato, il “dio”mercato avrebbe regolarizzato tutto. Questo periodo storico  è iniziato con  la  Scuola Economica  di Chicago e   Maastricht  che hanno puntato tutto su una  “filosofia iperliberista”,  imponendo un mercato senza regole, la tanto menzionata  “deregulation”,  iniziata   verso la fine degli anni ’70 con  il presidente americano Ronald Reagan e seguita a ruota  dalla Gran Bretagna  con il  Governo Thatcher. 

Il risultato di questa politica portò nel 1999, con il presidente degli USA  Bill Clinton, ex membro della “Commissione Trilaterale”,  all’abolizione   della “Glass-Steagall Act”.

A questo punto, una volta messa in cantina  la legge  e  non  essendoci  più nessuna distinzione tra le banche d’affari e quelle mirate al risparmio,  le banche di tutto il mondo,  iniziarono a fare di tutto: raccolta del risparmio, speculazione, costruzione e vendita di titoli di debito.

Ora dobbiamo rigorosamente ricordare che nella nostra costituzione nell’articolo n° 47  troviamo scritto : “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.

Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”. La Repubblica, incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. Il messaggio è chiarissimo, non ci sono dubbi in questo, ma  secondo le direttive europee le cose non dovranno più stare  in questo modo e ci  costringe  ad andare addirittura contro la nostra stessa costituzione, facendoci attuare leggi incostituzionali.

Le nuove direttive in merito  alle crisi bancarie, dovevano partire da  Gennaio 2016,  ma da come  si può notare  hanno anticipato i tempi, creando non pochi disastri tra cui anche  il  suicidio di un pensionato di Civitavecchia. La Banca d’Italia, in quanto autorità e regolatrice del sistema sta facendo di tutto per non farlo crollare, anche a scapito dei piccoli risparmiatori.  Risparmiatori, che oggi, vengono accusati di essere dei giocatori d’azzardo.   Hanno rischiato?

Quindi è giusto che ora paghino per le loro  colpe,    sapevano   di fare investimenti pericolosi. Quanta falsità! A ben vedere come stanno veramente le cose, chi  sta perdendo i risparmi di una vita di lavoro, sono tutte persone che si sono fidate del proprio direttore di banca, che  li  ha guidati e consigliati negli investimenti. I direttori sapevano quello che stavano proponendo ai loro clienti, tutti loro, che stanno all’interno, sanno che il sistema sta collassando su se stesso e continuano a mantenerlo in piedi sacrificando tutto e tutti.

Ma la Banca d’Italia dov’era? Toccava ad essa controllare il buon operato delle banche!  Ma questo non lo può fare, perché il controllato elegge il proprio controllore. Infatti, la Banca d’Italia è un istituto completamente in mano a  privati , tranne per  un misero 5% in mano all’INPS, tutto il resto delle sue quote sono di proprietà delle stesse banche che “l’istituto di diritto pubblico” dovrebbe controllare.

Per anni abbiamo salvato le banche con interventi pubblici (quindi con le nostre tasse) perché non le si potevano far fallire, oggi si continuano a salvare  ma con i soldi dei risparmiatori. Alla fine dei conti  siamo sempre noi   a pagare.  Con il decreto salva-banche del governo Renzi  si è azzerato  il valore delle obbligazioni subordinate. Quattro sono le banche  salvate: Banca Marche, Popolare dell’Etruria, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti. A fronte di questa nuova catastrofe, nessuno dei banchieri fin’ora è stato  condannato a risarcire i danni

Dal 1° gennaio 2016 sarà attivata la direttiva  europea  con l’applicazione del   “Bail in” che  mette a  serio rischio tutti  i risparmiatori. Sono almeno altre 15 le banche commissariate da Banca d’Italia che   in caso di gravi difficoltà finanziarie, saranno gli stessi azionisti, obbligazionisti e correntisti a contribuire al salvataggio del proprio  istituto.   Pagheranno  tutti coloro  che  avranno sul  proprio conto corrente una somma superiore a 100 mila Euro.

Quindi se  qualcuno  è intenzionato a vendere  la propria  casa, è consigliabile che   i soldi, dopo averla venduta, li metta sotto al mattone, sicuramente saranno più tutelati.

Sarà un grosso problema  anche per tutte quelle grosse aziende che hanno depositato in banca il denaro per pagare gli stipendi dei propri dipendenti, perché se all’improvviso dovesse arrivare il fallimento della propria banca, non potranno più pagarli.

Tutto questo è follia pura!

Cosimo Massaro

viv@voce