Manduria. M5S: “Iniziativa orti sociali”

Manduria. M5S: “Iniziativa orti sociali”

Nota stampa del Meetup Manduria in Movimento

“Il meetup di Manduria in Movimento sempre alla ricerca di idee e soluzioni nuove e innovative per il nostro territorio, negli ultimi mesi ha lavorato egregiamente su di uno studio di fattibilità di un progetto di successo che ha visto un crescendo di interesse in diverse città italiane.

Il progetto di cui il meetup di Manduria vuole farsi portavoce nei confronti di questa Amministrazione Comune è quello intitolato “Chi semina raccoglie” ed ha come oggetto la realizzazione sul territorio manduriano dei cosiddetti “orti sociali”. Per orti sociali intendiamo la concessione in uso gratuito di aree di terreno di proprietà comunale, non edificato e in pieno abbandono, che vengono frazionate in orti da mq 50 ciascuno circa e assegnate in comodato gratuito a tutti i cittadini che ne fanno richiesta.

Tale idea innovativa, che coniuga la riqualificazione di aree di territorio degradate e nel contempo favorisce esempi di cittadinanza attiva, è stato già da tempo utilizzato in diversi centri d’Italia, che, nonostante la mancanza di spazi idonei per attuare tali progetti, perché in preda ad una cementificazione spinta, hanno valutato positivamente tutti gli aspetti di un nuovo modo di intendere il territorio che ci circonda.

Oggi la realtà di costituire degli orti nel nostro comune sarebbe la risposta concreta alla esigenza della comunità locale di investire positivamente il proprio tempo libero entrando in relazione con le persone che abitano il quartiere che ospita l’orto, favorire lo scambio di conoscenze, imparare a conoscere cosa si mangia, ad imparare la stagionalità dei prodotti, la diffusione dei metodi di coltivazione sostenibili, l’importanza di combattere lo spreco, il generare di circuiti virtuosi di economie solidali, porre un freno alla cementificazione irrazionale, favorisce il recupero delle biodiversità, favorisce il recupero di aree degradate e utilizzare come discariche, accresce la qualità estetica del paesaggio, accresce il senso di appartenenza dei cittadini al territorio, crea fondamentali percorsi didattici per le scuole, favorisce il senso di cittadinanza attiva e per ultimo, non perché meno importante, offre opportunità di sostentamento per le fasce deboli della popolazione creando anche un mercato di scambio dei prodotti a km zero.

Tutti questi vantaggi hanno portato il meetup di Manduria in Movimento a credere che questo progetto sia effettivamente “cucito” su misura per il territorio manduriano, che in questi anni pur avendo in disponibilità migliaia di ettari di terreni, ha preferito lasciarli abbandonati alla mercé di imprenditori e cittadini senza scrupoli che li hanno trasformati in discarica.

Manduria da sempre a vocazione agricola non può non fare sua questa proposta, non può non dare la possibilità ai giovani e giovanissimi di perdere quel contatto con la terra che per millenni ha dato lustro a Manduria nel mondo.

Noi come meetup di Manduria, ma soprattutto come cittadini che hanno a cuore lo sviluppo del territorio, oltre ad individuare le aree di territorio da destinare a questo progetto, abbiamo anche redatto un Regolamento utile da utilizzare per l’assegnazione e la gestione degli orti e rendere più spedito il lavoro della nostra Amministrazione Comunale nelle fasi di approvazione del progetto.

Siamo sostenitori di una idea nuova di condivisione del territorio e questo progetto, se ben interpretato, può rappresentare anche l’inizio di un’azione più profonda da parte dell’Amministrazione locale, che potrebbe ad esempio assegnare temporaneamente ad associazioni e cooperative esistenti sul territorio tutti quei terreni confiscati e sequestrati alla mafia che sono in proprietà al Comune di Manduria, destinandoli alla coltivazione e creando al tempo stesso nuova occupazione.

Urge pensare ad nuovo modo di creare occupazione e sviluppo per la nostra collettività, e l’ idea di creare progetti agricoli siano essi “orti sociali” che altri di più grande portata, evita che le nostre terre finiscano, per pochi euro, in fondi di investimento di anonimi imprenditori provenienti dalle diverse parti del mondo, privandoci di un modello di sviluppo e di business locale che aprirebbe la strada per un rilancio occupazionale.

Il progetto “orti sociali” porta in dote tutte queste considerazioni, e avendo uno storico più che positivo nelle città e paesi d’Italia dove è stato applicato, noi come meetup non possiamo che auspicare che l’attuale Amministrazione Comunale apprezzi il nostro lavoro di ricerca e approvi il regolamento nel più breve tempo possibile”.

 

viv@voce

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