TARANTO. “La rinuncia di Guaricci è coerente con il centosettesimo posto”
Nota stampa dei Verdi
“Taranto non è come descritta nei sondaggi” si difende il sindaco Ippazio Stefano, in un’intervista in cui gli si fa presente che siamo agli ultimi posti per la vivibilità. Ci chiediamo dove viva il nostro sindaco, forse in quale collina verde e lussureggiante? Noi che la città la viviamo, sappiamo che quel centosettesimo posto è più che meritato.
La nostra è una città non gestita, non amministrata, maltrattata dai suoi abitanti e dall’industria pesante, mentre potrebbe essere un paradiso da fare invidia al resto dello stivale visto che è baciata da un mare blu profondo e dal sole che gioca col cielo.
In questa città meravigliosa il degrado investe ogni aspetto della vita: non mancano le discariche a cielo aperto nei quartieri vicino al mare, mobili e divani lasciati vicino ai cassonetti a qualunque orario, immondizia diffusa, doppie e triple file, chioschi abusivi per la vendita di generi alimentari in tanti quartieri e anche in pieno centro, karaoke fino a notte fonda.
Passeggiando per la città vecchia, il fiore all’occhiello di Taranto per architettura e cultura, ci si accorge che è abbandonata dall’Amministrazione, mentre ci sono iniziative pregevoli dei privati. Lì come altrove, manca spesso la presenza fisica della polizia municipale, mentre il Sindaco ha fortemente voluto un monumento in bronzo al carabiniere proprio in una zona dove ci sarebbe bisogno di rafforzare i servizi sociali, di creare spazi per i bambini e forse anche di una caserma.
Spesso sono stati tagliati gli alberi, senza che venissero sostituiti, nella villa Peripato sono morti animali per motivazioni sconosciute, le piste ciclabili sono quasi assenti e sembrano portare dal nulla al nulla, i fuochi di San Giuseppe sono stati quasi degli inceneritori per dare alle fiamme qualunque tipo di rifiuto. Ricordiamo al Sindaco che ad oggi Taranto è ancora la città con la minore percentuale di verde pro capite e lo invitiamo a verificare la possibilità di creare parchi in aree ancora ricche di rara bellezza, ma che tardano ad essere preservate, invece di costruire parcheggi in ogni spazio che si libera.
La manutenzione del verde pubblico è spesso assicurata da giovani, come quelli di Ammazza che Piazza, e non dall’Amministrazione. Per non parlare dei festeggiamenti del capodanno dopo il quale le strade sembravano essere state scenario di guerra, mancavano solo i palazzi crollati ma, quelli li possiamo vedere durante tutto l’anno in Città Vecchia. L’avv. Guaricci che Stefàno aveva nominato presidente dell’Amniu, ha rinunciato all’incarico perché si è reso conto che la situazione è troppo compromessa?
Se tutto questo non bastasse, aggiungiamo che non abbiamo potuto registrare neanche un commento epistolare ai quali è avvezzo il nostro Sindaco sul destino del Mar piccolo e della mitilicoltura, sui corsi di laurea che hanno chiuso, sulle scuole senza sede.
Il fallimento di questa Amministrazione lo si capisce anche dalla mediocrità con cui è stata affrontata la procedura per candidare Taranto a Capitale europea 2019 o per ottenere il riconoscimento dell’Unesco per la Città Vecchia.
Infine ricordiamo al Sindaco che egli rappresenta la massima autorità per la difesa della salute dei cittadini e che per di più è un pediatra. La situazione ambientale è tale che la ASL ha consigliato alle categorie più fragili, bambini, anziani, cardiopatici ecc, di uscire all’aperto e aprire le finestre dalle 12 alle 18 del giorno.
Al contrario il Sindaco ha rassicurato i cittadini invece di prendere i provvedimenti per eliminare la fonte o per allertare la popolazione. Questa omissione si aggiunge alla vecchia ordinanza che proibisce ai bambini di giocare nelle aree verdi e ai ritardi nei lavori di “bonifica” delle scuole dei Tamburi nelle quali la terra coperta dai teli come da anni, a distanza di tre anni e mezzo dal primo decreto Ilva dell’agosto 2012.
Dai, forza Sindaco, se continui così, l’anno prossimo raggiungiamo il primato: l’ultimo posto e poi però si vota, finalmente.
Ada Le Noci
la coportavoce dei Verdi Taranto