SAVA. Il soldato IAIA tenta l’ultima salita con Raffaele Fitto
Negli ultimi 4 anni tre bandiere cambiate. E’ finita la corsa del primo cittadino pro tempore savese?
Era da più di qualche settimana, molti con le bocche cucite, che aleggiava una novità per lo IAIA. Ma mancavano solo i classi puntini sulle “i”. Ed ecco l’entrata nella scuderia di Raffaele Fitto, con patron Gianfranco Chiarelli vecchio leone berlusconiano.
E quindi lo IAIA, a meno di un anno dalle elezioni comunali savesi, ha trovato casa. Molti dicono che questa è l’ultima. Può darsi ma, in politica e con la logica efferata dei numeri, mai dire mai. IAIA era reduce del defunto PDL. Da quest’ultimo passò al sogno effimero FLI di Gianfranco Fini, partito appena nato ma già seppellito dal responso elettorale delle elezioni politiche del febbraio 2013. E alla luce di questo crollo finiano IAIA è rimasto con il classico culo per terra. E senza casa, politica s’intende.
E quindi ha aspettato qualche mese ancora ed ecco la nuova accoglienza: il Nuovo Centro Destra. Formazione politica questa che vede a livello nazionale una costola di FI che fa di nome Angelino Alfano, e in Puglia l’artefice è il brindisino Massimo Ferrarese referente nel Salento. IAIA si fa accogliere a braccia aperte da Ferrarese. Quest’ultimo lo abbraccia: non si può disdegnare un sindaco e 5 Consiglieri di maggioranza e con due assessori comunali.
Un vero patrimonio, magari pure cascato dal cielo. E Ferrarese “carica” lo IAIA. Un matrimonio che, nelle intenzioni del primo cittadino savese, deve essere di lunga durata in quanto Ferrarese è politico di doti straordinarie dimostrate nel brindisino. Ed essere al suo fianco deve essere un ottimo biglietto da visita per ipotetiche investiture, magari anche nazionali. E perché no? Sognare è un diritto di tutti. Ma far avverare i sogni è ben altra cosa.
Ferrarese incassa il patrimonio “savese” e lo mette alla prova. Intanto lo insigna di responsabile jonico del NCD. E qui, forse, IAIA crede per davvero che questo è l’inizio della tanta agognata ascesa. Ma ci sono le tappe. Ci sono, per dirla alla carlona maniera, i numeri che parlano chiaro. E questi, dato di fatto, dicono quanto vale la consistenza di un politico o presunto tale. Ferrarese tasta IAIA alle elezioni europee del maggio 2014.
Un misero bottino. Deprimenti 800 voti presi per di più con l’inclusione dell’UDC nel NCD. Scarni. Poca roba per un sindaco con un patrimonio che, sulla carta, doveva valere. Ma Ferrarese “politico” fesso non è. Andiamo alle regionale del 2015. Nella vicina Manduria il messapico Luigi Morgante ottiene la fiducia dei suoi concittadini e sale nella massima assise istituzionale della Regione Puglia. IAIA, a elezione avvenuta di Morgante, il giorno seguente gira per il centro di Sava con al fianco il nuovo eletto facendo capire, o a provare a lasciare intendere, che se Morgante è stato eletto questo è grazie a lui, il quale “lui” ha affossato il candidato savese alle regionali che faceva di nome Fabio Pichierri.
Domanda: quanti voti ha preso Morgante a Sava? Poco meno di 200. Ma andiamo avanti e andiamo alla classica “resa dei conti” che in politica c’è sempre. Ferrarese detronizza lo IAIA dallo scranno provinciale e nomina, giustamente, Morgante il quale gli riconosce ben altre affinità. Politiche su tutto. E il “nostro” IAIA, ora che farà? Che sarà di lui? Sedotto e abbandonato?
Raffaele Fitto, ex delfino dell’ex cavaliere del lavoro di Arcore, comincia ad organizzare la sua rete politica a livello nazionale. Ma, è la Puglia prima di tutto! Raccoglie sfiduciati, trombati, detronizzati e li mette assieme ai suoi fedelissimi. Della serie “ogni pietra ozza pareti”, ovvero “ogni pietra serve ad erigere un muro”.
E ai giorni nostri IAIA entra nella scuderia fittiana con tutto il suo patrimonio. Politico? Solo numerico, o meglio di Consiglieri comunali “scippati” agli alleati amministrativi i quali, questi ultimi, si sono visti immediatamente dalle stalle alle stelle.
E questo è un nuovo matrimonio “politico”, fatto tra lo IAIA e l’ex delfino di Berlusconi, Raffaele Fitto.
Durerà? E nel caso in cui non dovesse durare, è sempre aperta la porta del PD.
Tanto, Renzi accoglie tutti. Ha accolto Verdini, figuriamoci se non accoglie IAIA!
Giovanni Caforio