TARANTO. Il vescovo annulla la messa per Mussolini
La Taranto antifascista trova ascolto in Curia
L’arcivescovo Santoro dispone infatti l’annullamento della messa per Benito Mussolini organizzata per la prossima settimana. Di seguito la comunicazione che ci è appena giunta dagli uffici di via Duomo: ”L’arcivescovo di Taranto è venuto a conoscenza dalla stampa che lunedì 18 aprile, nella parrocchia del Sacro Cuore in Taranto, si sarebbe dovuta celebrare una messa in suffragio di Benito Mussolini e Giovanni Gentile.
Fatto salvo che la messa in suffragio non si nega ad alcun peccatore, è altresì vero che quella in questione assume una particolare connotazione che lo ha indotto a disporre che la celebrazione fosse annullata’.
La notizia che ha originato il caso
A pochi giorni dal 25 aprile, festa nazionale che celebra la Liberazionedell’Italia dall’oppressione, dalla dittatura e dalle violenze del nazi-fascismo, scoppia una polemica dal sapore antico.
“Quando c’era Lui” per qualcuno non è solo un modo di dire, la nostalgia del Ventennio è un sentimento ancora vivo. Tanto che un gruppo di “missini di terra jonica” ha promosso una messa in suffragio di Benito Mussolini e Giovanni Gentile per il prossimo 18 aprile, cioè esattamente una settimana prima del 25, presso la chiesa del Sacro Cuore di Taranto.
Un rigurgito nostalgico che non è sfuggito all’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) di Taranto che ha immediatamente stigmatizzato l’episodio in una nota sottoscritta anche da Cgil, Arci, Libera, Legambiente, Federazione degli studenti, Unione degli studenti, Movimento studenti di azione cattolica, Hermes Academy Onlus, Sel, Prc, Giovani comunisti, Pcdi, Possibile “Comitato Destinazione Taranto”, Verdi, Azione civile, Sinistra anticapitalista e dal consigliere comunale Dante Capriulo.
“Apprendiamo con incredulità e sgomento – recita il documento – che lunedì 18 aprile, presso la chiesa del Sacro Cuore di Taranto, si terrà una messa in suffragio di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, promossa dai “missini di terra jonica”. Si tratta di un fatto gravissimo, che lede la sensibilità democratica della nostra comunità e infanga la memoria dei tanti cattolici, fra cui diversi sacerdoti, che parteciparono alla lotta di liberazione dall’occupante nazifascista, pagando un pesante tributo di sangue”.
L’Anpi di Taranto, con le altre associazioni, movimenti e partititi che hanno sottoscritto il documento “fa appello alla coscienza democratica delle autorità civili e religiose locali e vigilerà affinché fermino questa improvvida iniziativa“.
Per completezza di cronaca aggiungiamo che il parroco del Sacro Cuore è don Luigi Larizza, un sacerdote già al centro di polemiche. Nei mesi scorsi è stato protagonista di un acceso diverbio (filmato dalle telecamere di una trasmissione satirica in onda su Telenorba) con il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno sul tema dell’immigrazione. Ancora prima, lo stesso parroco in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, si era scagliato contro “l’accoglienza indiscriminata” degli immigrati.
Infine, va ricordato che la XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione Italiana cosi recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista“.
Michele Tursi
FONTE
laringhiera.net