TARANTO. Legambiente: “66564 Sì alla difesa del nostro mare: la base per una Taranto diversa”

TARANTO. Legambiente: “66564 Sì alla difesa del nostro mare: la base per una Taranto diversa”

Non ce l’abbiamo fatta a far prevalere la speranza sulla rassegnazione e sull’indifferenza, a convincere la maggioranza dei tarantini che un futuro rinnovabile è possibile già oggi”

Ma i 66564 cittadini di Taranto che hanno votato Sì al referendum sono tanti: ci danno la forza per continuare a batterci per il nostro mare, per rilanciare il nostro No  al progetto Tempa Rossa e il nostro Sì alla bonifica del Mar Piccolo”.

Questo il primo commento di Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, sull’esito a Taranto del referendum Stop Trivelle, che aggiunge:

Il tema della salvaguardia del mare ha mobilitato non solo i pescatori e  la Taranto ambientalista; ha visto prendere posizioneuna serie di soggetti tra loro diversi e a volte lontani, dalla Confcommercio alla Fiom all’Agesci, ad alcune forze politiche e a singole personalità, dall’Arcivescovo al Sindaco della nostra città.  Un dato importante, per niente scontato,  che  può costituire un tassello per  costruire una più larga unità di intenti intorno all’idea di una  città e di un suo sviluppo  diversi da quelli che abbiamo conosciuto sinora”.

Il quorum non è stato raggiunto, ma la proroga senza limiti delle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio resta una norma in contrasto con le regole dell’Unione Europea sulla libera concorrenza non sarà il mancato raggiungimento del quorum a fermare un cambiamento del modello energetico che sta già mettendo le fonti fossili ai margini, in favore di un altro scenario più pulito,  basato sull’utilizzo di fonti rinnovabili, a partire dall’eolico e dal solare.

I cambiamenti climatici in atto rendono sempre più il tema dello sviluppo sostenibile una questione centrale, trasversale agli schieramenti politici. Dovranno – prima o poi – prenderne atto anche i fautori dell’astensione e accelerare sulle scelte di tutela degli ecosistemi e sulle alternative già oggi competitive:  autoproduzione da energie rinnovabili, biometano, efficienza energetica

La straordinaria mobilitazione dal basso organizzata in poche settimane, malgrado disinformazione ed inviti all’astensione,dimostra comunque una crescente attenzione ai temi della tutela ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici. Sempre più, però, le scelte sulle grandi questioni si intrecciano con la necessità di conoscere dati tecnici e opzioni reali in campo, confermandoci nella scelta di un ambientalismo scientifico che abbia tra i suoi compiti quello di accrescere l’informazione consapevole tra i cittadini

La nostra battaglia continua”.

 

viv@voce

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