SAVA. Anatocismo: 4 sentenze impongono agli istituti di credito la restituzione di 286.805,67 euro all’ex Stabilimento vitivinicolo dei “Produttori agricoli associati”
Condannate la BNL, il MPS, la Carime e il Credito cooperativo per interessi ritenuti illegittimi perchè in danno dei correntisti
Con quattro distinte sentenze emanate dai Tribunali di Taranto e Mesagne, a seguito di quattro contenziosi, la Produttori Agricoli Associati Società Cooperativa Agricola in liquidazione, in persona del liquidatore, dott. Giulio Rossetti, e difesa in giudizio dall’avv. Giuseppe De Sario, si è vista riconosciuto il diritto alla restituzione della somma di € 286.805,67 da parte degli Istituti di Credito presso cui aveva in essere contratti di conto corrente per aver applicati interessi anatocistici, interessi ritenuti illegittimi perchè in danno dei correntisti ma applicati frequentemente dagli Istituti di Credito, in forza del loro maggior potere contrattuale.
La “Produttori Agricoli Associati”, realtà fondata nel 1966 ad opera di soci agricoltori savesi, raggiungendo la cifra di ben 800 soci, e che ha operato fino al 2011 insieme ad altre due realtà locali, la “Cantina ed Oleificio di Sava” e la “Popolare” delle quali è rimasta attiva solo l’ultima, fornendo un contributo importante all’economia locale, in un settore strategico dato il boom conosciuto negli ultimi decenni dai prodotti agricoli locali (uva ed olio), diventato un marchio IGP leader del made in italy a livello globale.
Nonostante l’evidente exploit del settore vinicolo, la realtà dei “Produttori Agricoli Associati” ha dovuto ripetutamente sostenere gli importanti costi bancari dovuti, tali da essere tra i motivi che costrinsero l’Assemblea straordinaria dei soci ad intraprendere, a fronte dell’impossibilità di sostenere i debiti, una procedura di liquidazione volontaria, nominando quale liquidatore il dott. Giulio Rossetti.
Durante la procedura di liquidazione volontaria, il liquidatore si vedeva costretto a procedere alla verifica della possibilità di vendere lo stabilimento a terzi e da subito fu ritenuta più conveniente l’offerta avanzata da una azienda vinicola toscana, la “Vini Bella Terra”, soluzione che ha permesso il ripiano al 40% dei debiti verso i soci e per intero dei debiti verso le banche ma soprattutto ebbe a salvare il patrimonio di alcuni componenti del C.d.A che avevano prestato fideiussioni personali per i debiti della cooperativa.
L’ammontare dei debiti nei confronti delle banche, costituiti anche da addebiti di interessi e competenze bancarie, hanno così concorso alla scomparsa di una realtà del territorio. “Da sempre, la società aveva lamentato addebito di interessi e competenze bancarie sui propri conti correnti molto alte – ha dichiarato il liquidatore dott. Giulio Rossetti, che non ne era convinto della legittimità dell’operato dei diversi istituti di credito –. Basta leggere i bilanci approvati negli ultimi anni antecedenti alla messa in liquidazione per notare l’alta incidenza degli oneri finanziari, motivo per cui, i Consigli di Amministrazione che si sono succeduti, si sono sempre preoccupati di tenere sotto controllo e nei limiti dell’accordato gli affidamenti bancari. Pertanto, consapevole di quanto innanzi, mi sono preoccupato di analizzare in maniere approfondita i ventennali rapporti bancari intrattenuti dalla società. “
La tesi del liquidatore, sostenuta in giudizio dall’avv. Giuseppe De Sario, era che ai conti correnti erano stati applicati interessi anatocistici, ossia con capitalizzazione trimestrali degli interessi, che ormai da più di 10 anni vengono reputati nelle Aule di Giustizia come pratiche scorrette ed illegittime in danno dei cittadini/correntisti, ma, nonostante tutto, troppo spesso si trovano applicati in maniera poco chiara nei conti dei correntisti, rappresentando il ricorso alla Giustizia l’unica via per vedersi riconosciuti i propri diritti.
I tribunali chiamati a pronunciarsi sulle controversie incardinate, accertavano l’illegittimo comportamento degli Istituti di credito che hanno percepito somme non dovute, e, pertanto, restituivano con le quattro sentenze emesse la cifra complessiva di Euro 286.805,67 alla Produttori Agricoli Associati in liquidazione.
“ Queste cifre, illegittimamente trattenute nel corso degli anni “, come constato amaramente dall’avv. Giuseppe De Sario, avrebbero potuto allentare la stretta dei debiti prima di arrivare alla sofferta ma necessaria, scelta di porre in liquidazione una realtà locale operante in un settore che mai come in questi tempi presentava una concreta possibilità di crescita economica, e che invece è stata attanagliata da spese e costi bancari, legittimi e non.
Non va dimenticato che la Produttori Agricoli Associati di Sava stava lavorando con competenza professionale elevata tanto che si era vista riconoscere un ambito premio come “la medaglia d’oro nel Concorso Selezione del Sindaco 2009” con la nota bottiglia “Skpsis”; adesso per la Produttori Agricoli e Associati possiamo dire che giustizia è fatta! Mi sono sempre battuto al fianco di commercianti e imprenditori non solo sul piano processuale ma anche e soprattutto su un piano informativo e divulgativo per tenere sempre alta l’attenzione su temi di grande interesse per la collettività e per la sopravvivenza di tante famiglie e imprese”.
Oggi grazie ad un oculata gestione della liquidazione della società operata dal dr. Giulio Rossetti verranno estinti quasi la totalità dei debiti verso i soci; infatti, come confermato dal’avv. Giuseppe De Sario, restano da recuperare solo alcuni crediti nei confronti di altre realtà imprenditoriali del territorio circostante il cui incameramento delle somme dipenderà solo dalla solvenza o meno delle stesse.