SAVA. L’eterno problema di Via Del prete: la cocciniglia degli aranci selvatici
Se l’amministrazione IAIA non è stata capace di debellare questo, figuriamoci di cosa è stata capace in questi cinque anni
Passando sul Viale, ora denominato così dalle nuove generazioni, permane sul lastricato in marmo del tipo “bucciardato di Trani” uno strato scuro che si differenzia soprattutto dove le abitazioni sono vuote. I residenti, pur se non necessariamente dovuto, quasi tutti si prendono la briga di pulire il parassita degli aranci selvatici davanti alla propria casa. Segno buono questo.
Il parassita denominato “cocciniglia”, dopo aver trovato comoda residenza sugli aranci cade per terra in abbondanza. Le foglie non riescono a “trattenere” tutto il classico “pidocchio” divoratore di linfa il quale mina, seriamente, la crescita degli alberi. Caduto per terra, o meglio sul lastricato, diventa appiccicoso oltre ad essere anche un problema igienico sanitario.
Aranci selvatici che furono piantati nel lontano 1988 dall’allora sindaco Aldo Maggi sindaco il quale deviò il finanziamento per la realizzazione definitiva del nuovo macello comunale all’abbellimento della Via più di passeggio del paese. Questi alberi, da frutto, costeggiano, in entrambi i lati, il marciapiede che parte da Piazza San Giovanni a finire prima dell’accesso a Piazza Risorgimento. Crescono rachitici, non hanno mai conosciuto fertilizzante, sporadiche volte hanno avuto l’acqua a difesa del caldo torrido.
E oggi li troviamo così. Devoti alla morte. Ma questo, per una amministrazione che dice di aver portato fuori il Comune di Sava dal Medio Evo, ce ne vuole. E abbastanza anche. Fu nello scorso anno che un addetto della Igeco, soggetto privato della cura del verde pubblico in alcuni casi, armato di pompa a pressione a spalla, e per giunta da terra, spruzzò qualcosa che, potenzialmente, somigliava ad un antiparassitario.
Risultato? Gli alberi stanno peggio di prima. Pochi mesi fa, addirittura, furono tolti dagli alberi gli aranci che pendevano dai rami oltre ad uno sfoltimento del fogliame. Anche loro, i frutti, erano stati colpiti dal parassita e sembravano come se fossero stati inevati. O meglio, somigliavano alle classiche palline colorate che nelle nostre case albergano nel periodo natalizio. Oggi ci ritroviamo, da quando si è insediata questa amministrazione, con un’incuria spaventosa di questi alberi.
Per non parlare degli alberi dell’area mercatale, portati a degna sepoltura in questi anni. Alberi, marciapiedi e anche la fontana su Via Del prete.
Quest’ultima fa venire il voltastomaco solo a vedere come sta la sua sede. E la foto la dice tutta.
E potremmo continuare all’infinito sull’incapacità amministrativa che non è manco in grado di fare un maquillage.
La vasca di Piazza Spagnolo Palma: acqua putrida, maleodorante e limacciosa.
Dai basta così. Altrimenti, per davvero, Sava va a finire (o è già finita?) al Paleolitico Inferiore. Complimenti sindaco pro tempore IAIA. Complimenti per davvero. Anche di questo deve parlare ai suoi potenziali elettori fra otto mesi …
Giovanni Caforio