Zika, è allarme dalla Svizzera: 28 casi tra cui molte donne incinte

Zika, è allarme dalla Svizzera: 28 casi tra cui molte donne incinte

A rischio Italia e Francia fra i Paesi più in pericolo nell’Ue. Per l’Oms il rischio è concreto

Quello che gli esperti europei e americani profetizzavano e temevano è accaduto. In realtà il 18 maggio, un rapporto dell’ufficio europeo dell’Oms, affermava che vi era un rischio concreto della probabilità dell’arrivo di focolai di virus Zika in Europa.

Lo studio aveva spiegato come la stessa Tigre sarebbe potuta diventare un vettore per la Zika. classificando il pericolo «da lieve a moderato» a seconda del paese, con l’Italia che, insieme alla Francia, è considerata tra quelli più a rischio.

Ora la notizia è stata confermata solo che l’allarme viene dalla vicina Svizzera dove sono stati segnalati finora 28 casi di persone affette dal virus Zika. Lo ha comunicato oggi l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), nel suo ultimo bollettino. Tra i contagiati vi sono diverse donne incinte.

L’UFSP precisa che si tratta del numero registrato da quando è stato introdotto l’obbligo di comunicazione, in marzo, e che “corrisponde più o meno a quanto ci attendevamo”, ha detto il capo della divisione malattie trasmissibili dell’UFSP Daniel Koch al Blick.

La settimana scorsa i casi registrati erano 27 e all’inizio di maggio erano 16. Normalmente il virus Zika è relativamente innocuo, ma è motivo di preoccupazione se contratto dalle future mamme. Le donne incinte che in Svizzera sono affette da Zika si trovano tutte in cura, ha aggiunto Koch senza fornire informazioni precise sulle condizioni di salute delle pazienti. Difficile dire come evolverà la situazione in Svizzera a livello di casi, ha puntualizzato. Intanto nelle ultime ore un caso di contagio si sospetta anche in Italia a Modena.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, ricorda che  il virus Zika, si trasmette principalmente dalle punture della zanzara del genere Aedes aegypti ma la paura è che Zika possa adattarsi nel tempo a essere trasmesso attraverso la zanzara tigre. In questo caso la malattia si potrebbe diffondere rapidamente anche dalle nostre parti. A questo punto diventa ancora più importante la prevenzione.

La zanzara tigre vive all’aperto e predilige deporre le uova in aree aperte, come parchi, ma anche cortili, deponendo le uova in piccole raccolte d’acqua. Per questo, è necessario monitorare tutte le zone in cui l’acqua ristagna, come i sottovasi di piante e fiori, le aiuole e le vasche e fontane ornamentali, qualsiasi contenitore lasciato all’aperto, le grondaie. Bisogna assolutamente evitare di lasciare ristagni di acqua.

Se si hanno fontane nei propri giardini si dovrebbe mettere all’interno dei pesci rossi, che sono grandi predatori delle larve di zanzara. In commercio inoltre vi sono dei prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia. Nella maggior parte delle persone l’infezione da Zika è asintomatica.

Nel 20-40% dei casi possono manifestarsi febbre, eruzioni cutanee, mal di testa e dolori articolari. Se ad aver contratto il virus è una donna incinta, esiste invece il pericolo che il bimbo partorito sia affetto da microcefalia o presenti altre malformazioni del cranio e del cervello.

viv@voce

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