SAVA. Pulita la facciata imbrattata della Madonna di “Frascia Annibale”. Si ma, chi paga?

SAVA. Pulita la facciata imbrattata della Madonna di “Frascia Annibale”.  Si ma, chi paga?

Domanda: perché deve essere il nostro Ente pubblico a pagare questo lavoro?

Denunciato l’autore, il Comune pulisce la facciata. E fin qui, almeno sull’immediato ci siamo. Questo mese, e quello a venire, sono mesi che registrano un crocevia di turisti che si affacciano alla bellezza della nostra terra e del nostro mare.

E questo tratto di strada risulta già trafficato in quanto crocevia verso il mare. E anche qui, ci siamo. Sarebbe stato un vero peccato, d’immagine, regalare ai nuovi occhi la vetrata della Madonna tutta imbrattata di pittura colorata. Al di là di altre immagini sul degrado quotidiano urbano, scabrose tra l’altro, questa volta possiamo dire che lo sdegno sui social, la pubblicazione del filmato dell’autore, la singolarità del gesto hanno impresso una direzione quasi immediata la quale ha riportato, a poco più di 36 ore dal fattaccio, lustro alla facciata della Madonna di “Frascia Annibale”.  

Bene tutto. Concordiamo.

Ora andiamo agli aspetti, penali e civili, che spettano all’autore. Sul penale c’è tanto di denuncia che fa riferimento all’articolo 635 del codice penale in chiave di “Danneggiamento e imbrattamento di reperti storici e sacri”. Oltre alla chiamata d’avanti al giudice, ma con la quasi scontata condanna in quanto la fedeltà delle riprese a circuito chiuso non danno scampo e non sollevano dubbi, all’autore spetta probabilmente la reclusione che prevede una pena detentiva da sei mesi a tre anni.

Questo diciamo che è l’aspetto punitivo che comporta la “bravata”. Ma oltre questo c’è il danno: chi deve pagare la bravata, la goliardia, la stupidità di un ragazzo poco più che ventenne il quale ha voluto porre la sua firma sinistra prima che l’alba si elevasse? Senz’altro ci sono dei costi che il Comune pagherà al soggetto privato chiamato in urgenza per la rimozione dell’imbrattatura. Costi che sono soldi. Soldi che escono dalle casse comunali. Soldi cioè che escono dal bene comune.

E il Comune su questo, sta pensando di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dell’autore? In genere si fa così. Ma a volte il classico “in genere” a Sava non funziona. E come diceva il discusso Giulio Andreotti, democristiano che ha segnato per quasi 30 anni la vita della nostra nazione, “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Aspettiamo gli eventi. Ma oggi possiamo dire, francamente, che il Comune di Sava non ha mai presentato tanta solerzia per risolvere una buca, o una emergenza urbana.

Ma stavolta si è superato.

Sarà stata la nuova devozione alla Madonna di “Frascia Annibale” a cui qualcuno ha chiesto la grazia per la riconferma nel Palazzo municipale fra otto mesi?

E della serie “chi vivrà vedrà”, aspettiamo le mosse sul danno …

Giovanni Caforio

viv@voce

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