SAVA. Via Cinieri. Nuovo tratto di fogna bianca. La storia di un lavoro inutile
Spesi quasi 70 mila euro e i seri dubbi sulla validità di questi lavori
Con un importo di quasi 70 mila euro sono stati appaltati i lavori di un tratto di fogna bianca che parte dall’incrocio di Via Cinieri con Via Leonardo da Vinci. Per dirla breve è interessato esclusivamente quel tratto di strada che costeggia la fiancata del plesso scolastico “Bonsegna”.
All’incirca, metro più o metro meno, sono 120 metri di scavo. Nelle intenzioni dell’amministrazione IAIA, e dei progettisti, l’importante era far defluire maggiormente le acque piovane prima di farle arrivare all’accesso del lato della Scuola e questo per facilitare l’ingresso di mamme e alunni nelle giornate piovose. Fin qui, pare, tutto bene. Almeno nelle intenzioni, forse un pò meno nella progettazione.
Vediamo la funzione di queste acque “malandrine”: dalla parte alta del paese, dicasi zona Specchiolla, confluisce verso il centro urbano la più grande massa d’acqua piovana. E infatti i canali di raccolta fanno seria fatica ad espletare loro funzione. Da qui si spiegano gli allagamenti, rituali, che partono da Piazza Risorgimento, investono Via Del prete e parte di Piazza San Giovanni per poi confluire, in forte discesa, verso la Via per Francavilla che a sua volta, questa ultima Via, è ben fornita di canali di raccolta molto più larghi delle su citate Vie.
Tutta questa immensa portata di acqua confluisce, sempre direzione Francavilla, nell’enorme invaso che a sua volta agevola il recapito finale. Ovvero, il pozzo a perdere, di circa 20 metri di profondità dalla superficie di calpestio del terreno, nominato “La Vora”. Fin qui questo, approssimato dettaglio tecnico. Andiamo al tema principale. Che è meglio. I tubi di raccolti nuovi messi a dimora, sottoterra, potranno avere tutta l’importanza che vorranno ma se defluiscono nel raccordo principale esistente, cambia ben poco. Anzi, quasi niente.
Dalle foto fatte ieri sul tardo pomeriggio e dal filmato si evince questo: è un lavoro superfluo. Le nuove griglie si sono già riempite alla prima acqua e la stessa acqua bypassa queste ultime creando daccapo il fiume che confluisce su Via Del prete, rendendo anche inutile l’intenzione di accesso alla scuola. Per carità nulla contro la ditta che ha eseguito i lavori. Quest’ultima ha solo tenuto fede alla progettazione che gli è stata fornita.
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https://www.youtube.com/watch?v=TMf2mANjNco&feature=youtu.be
E nelle campo delle responsabilità, le sue, sono totalmente nulle. E allora la domanda che ci poniamo è questa: ma questo lavoro aveva una priorità rispetto a tutti gli altri, immensi, lavori nel nostro centro abitato? Noi non crediamo a questa priorità. Crediamo solo all’effetto effimero di questa amministrazione che, a pochissimi mesi dalle urne, sta cercando di rendere visibile, il più possibile ogni cosa che fa.
E con 70 mila euro spesi si potevano fare ben altre cose. Il manto urbano stradale è un disastro. Sotto tutti i punti di vista. E questa amministrazione crede per davvero che è utile al paese, operando in questo scriteriato modo?
Alla luce di questo risultato, ovvero soldi spesi inutilmente, non si è avuto rispetto del denaro pubblico. Quest’ultimo, in tempi di così penuria, va speso nel modo migliore e possibilmente per le impellenze quotidiane. E non per lavori di “facciata”, della serie che si devono “vedere”. Il savese non è fesso.
Stia tranquillo il sindaco pro tempore IAIA e l’assessore ai Lavori pubblici dottor Pasquale Calasso: ricordano che furono spesi altri soldi, e questo fu nell’autunno del 2013, per evitare che l’acqua stazionasse davanti al plesso del “Bonsegna” e che furono create altre trincee drenanti?
Lo ricordano questo, o no? E il risultato quale fu? Non cambiò una mazza!!! L’acqua stazionava lo stesso. E neanche da reduci di questa esperienza passata, la lezione non l’hanno capita.
Ma dovete dar conto anche di questi lavori inutili. E questa amministrazione crede che i 5 anni che sta portando a termine gli possono garantire la riconferma nel nostro Palazzo municipale. Quello che possiamo dire oggi è questo: si contano sulle dita di una mano i lavori prodotti dall’amministrazione IAIA.
Il resto è solo maquillage. Senza progettazione. Senza attivare o recuperare i beni comunali (incuria del Centro polivalente “Dopo di noi”, vedi l’ex macello alla zona industriale, vedi i locali del mai nato mercato ortofrutticolo di Via flli Bandiera, vedi il parco pubblico alla Via per Francavilla, oppure il campo di calcetto vicino al cimitero).
Questa è l’aria fritta dell’amministrazione IAIA servita al paese in 5 anni. I conti stanno arrivando …
Giovanni Caforio