“TARANTO HA BISOGNO DI UN PATTO SOCIALE PIÙ CHE DI UNA LEGGE SPECIALE”
Nota stampa di Antonio Castellucci, segretario generale Cisl Taranto Brindisi
“La Cisl Taranto Brindisi continuerà a essere sempre in prima linea, promuovendo vertenzialità territoriale, puntando sul dialogo e sulla contrattazione sociale per lo sviluppo, l’occupazione, il rilancio socio-economico di Taranto, incalzando il Governo sui tempi di attuazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis), appellandosi a istituzioni ed Enti strumentali perché svolgano il proprio ruolo fino in fondo per tutto ciò che sono chiamati a rappresentare.
Fa riflettere non poco sentir parlare, come in questi giorni, di una Legge speciale per Taranto che promulgherebbe la Regione Puglia, affidandone il coordinamento tecnico ad un eletto in Consiglio, Gianni Liviano, già assessore di cui, tuttavia, lo stesso Presidente Emiliano accolse senza indugio le dimissioni lo scorso ottobre.
Il Presidente del Governo Regionale ha la piena legittimità di scegliersi le persone di fiducia per i vari incarichi, così come di fare e di decidere qualunque legge i cui riferimenti siano infrastrutture e interventi straordinari, a condizione però che la sua maggioranza politica in Consiglio lo sostenga, riesca ad assicurarne le coperture finanziarie ed eviti, però, presumibili conflitti Istituzionali come di fatto ci sembra possa accadere.
Una Legge Speciale proposta a sorpresa, seppur di forte impatto mediatico, è di fatto molto complessa e probabilmente anche difficile da realizzare, in quanto potrebbe essere un duplicato di altri strumenti normativi nazionali di cui il territorio già beneficia.
Sarebbe, di contro, quanto mai opportuno e giusto nei confronti del territorio e qui potrebbe essere identica la richiesta per Brindisi, decidere di nominare immediatamente un assessore che possa essere per il Presidente Emiliano vero collegamento, autentica espressione, reale sintesi e profondo conoscitore del tessuto sociale e territoriale per affrontare strutturalmente la moltitudine di problemi che attanagliano queste due realtà.
Ricordiamo che c’erano stati impegni molto precisi da parte dell’Esecutivo regionale, in occasione della prima giunta a Taranto ben tredici mesi fa, dove a conclusione dell’incontro era stato dichiarato che sulla base di quanto registrato nella stessa seduta, la Giunta avrebbe elaborato un documento di indirizzo sulla provincia di Taranto con un relativo crono programma (mai pervenuto o non di nostra conoscenza), che potesse dare una risposta a tutti gli input ricevuti nell’incontro, in quanto l’occasione costituiva solo l’inizio di un dialogo che sarebbe proseguito per tutto il corso della Legislatura.
A nostro avviso invece, c’è stato e c’è tuttora un deficit di partecipazione sociale su questo territorio con lo stesso livello regionale! Oggi taluni comportamenti li comprendiamo ma non li condividiamo, dalle manovre preelettorali funzionali alle varie possibilità di schieramenti politici ipotizzati per le prossime elezioni amministrative di Taranto, fino al referendum sulla Riforma Costituzionale che di fatto finiscono per essere elementi frenanti per il buon lavoro che si potrebbe realizzare corresponsabilmente sul nostro territorio.
Taranto con l’intera provincia non può, né deve essere luogo di scontro ma, come abbiamo più volte proposto come Cisl in questi anni, dovrebbe trasformarsi in una nuova Agorà per rendere proficua ogni opportunità di confronto propositivo, scevro di qualunque appartenenza ideologica e partitica. Dunque, sosteniamo con decisione che c’è bisogno non di posizioni disfattiste e/o di movimenti di opinione allarmiste e/o politici che non sappiano generare fiducia e speranza, bensì che Taranto ha necessità di un Patto sociale che favorisca lo sviluppo, con una efficace collaborazione tra Istituzioni, Politica a tutti i livelli e con le Parti Sociali, che di fatto rappresentano centinaia di migliaia di uomini e donne sull’intero territorio.
Manifestiamo, ancora, come Cisl l’esigenza di esaminare con confronto e concretezza, questioni di estrema importanza, come il Piano di riordino ospedaliero, l’Aeroporto di Taranto/Grottaglie in ottica di Piano dei trasporti più generale, i Lavoratori socialmente utili (Lsu), la conferma del sistema industriale del territorio, l’ambientalizzazione e il futuro produttivo dell’Ilva, la progettualità correlata al Cis per quanto nelle competenze della Regione, il Piano sul turismo e Cultura, il sistema Portuale, il Piano rifiuti, ecc.
Ricordiamo che il territorio ionico, dichiarato area industriale di crisi complessa e già da tempo colpito dalla crisi del settore siderurgico, beneficia già di condizioni procedurali, progettuali e di previsioni economiche collegate sia al Cis che al Patto per il Sud. In questo secondo caso potrà utilizzare, da quanto reso noto, 257 milioni e sarà strategico e decisivo, a tal proposito, il ruolo degli Enti locali che continuiamo a sollecitare con forza, per quanto nelle relative competenze, perché rispettino i tempi di attuazione dei singoli progetti.
Quanto alla riconversione e diversificazione industriale del territorio (comprese le aree portuali e retro portuali) e sulla ricollocazione dei lavoratori che hanno perso l’occupazione, il tavolo parallelo a quello del Cis, riunito al Mise qualche settimana fa, ha preso atto della disponibilità di primi 30 milioni da spendere per la riconversione e da modulare sulla base della qualità dei progetti che dovranno essere presentati allo stesso Ministero.
I tempi, per quanto è stato reso divulgato, non saranno lunghi tanto che nel mese in corso non è sospesa l’attività di valutazione mentre a settembre è prevista la presentazione dell’intero progetto, prima di far partire la procedura di raccolta delle manifestazioni di interesse per gli investimenti.
Successivamente il territorio sarà chiamato ad esprimersi sul modello di sviluppo dei prossimi anni e, a seguire, sarà firmato il patto di riconversione, che per gli interventi relativi al Sito di interesse nazionale (Sin) per risanamento ambientale e bonifica prevede ulteriori agevolazioni e premialità, con la sottoscrizione di un accordo di programma e di cui a dicembre verranno pubblicati i primi bandi.
Auspichiamo, che questo possa essere un processo di concretezza, a percorsi convenuti ed a sinergie funzionali perseguibili con il consenso del territorio, con la compartecipazione di tutti i soggetti istituzionali, compresa ovviamente la Regione Puglia e con il sistema imprenditoriale, in un quadro si corresponsabilità, di visione condivisa.
Non sarà una passeggiata ma è esattamente di questo che ha bisogno Taranto in questa sua delicata fase storica”.