Oriente Occidente a Gioia del Colle. 29 settembre e 7 ottobre
Due date a Gioia del Colle, il 29 settembre e il 7 ottobre (ore 20.30), nel Chiostro di Palazzo San Domenico, per la quarta edizione del festival Oriente Occidente diretto da Sabino Manzo per gli ensemble Florilegium Vocis e Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi, che per questi due appuntamenti possono contare sul sostegno dell’amministrazione comunale (assessorato alla Cultura)
I suoni del repertorio Rinascimentale e Barocco saranno i protagonisti dei due concerti, da ascoltare e guardare, vista la particolarità degli strumenti adoperati, veri capolavori dell’artigianato musicale.
La serata di giovedì 29 settembre sarà dedicata, infatti, all’arte dei piffari. Sarà un viaggio nella musica antica, dalle prime buccine medievali agli ottoni veneziani, dagli strumenti a fiato “alti” alle percussioni.
Gli spettatori verranno portati indietro nel tempo, immersi nelle atmosfere delle corti durante le funzioni religiose. Protagonista, l’Ensemble Nova Alta di Foligno (David Brutti, flauti e cornetto; Pietro Modesti, cornetto; Lara Morotti, cornetto; Andrea Angeloni, trombone e tromba da tirarsi; Saverio Zacchei, trombone; Danilo Tamburo, trombone, serpentone, liuto), formazione che rievoca i gruppi strumentali dediti all’esecuzione musicale sacra e profana del periodo tardo Rinascimentale e Barocco.
Il 7 ottobre sarà, invece, la volta dell’ensemble Florilegium Consort (Anna Giordano, soprano; Giovanna Greco, mezzosoprano; Sabino Manzo, tenore e direzione; Vincenzo Cicchelli, baritono; Fabio Armenise, liuto rinascimentale; Claudio Mastrangelo, viola da gamba bassa e soprano) impegnato in «Corteggiamenti, giochi e scherzi musicali», un progetto che ripercorre lo splendore musicale della villanella, una delle forme tipicamente profane che hanno determinato le caratteristiche dei fasti culturali rinascimentali in Italia e in Europa.
Questo genere si sviluppò in Italia nella prima metà del Cinquecento per poi evolversi e trasformarsi sino a diventare madrigale. La sua caratteristica ambientazione ritmica, con testi di leggera estrazione e di facile comprensione, l’ha posta nel genere di intrattenimento, soprattutto cortigiano, di quegli anni. Infatti, si sviluppò pressoché in tutte le corti d’Europa, dove i nobili amavano intrattenersi spesso ballando e cantando villanelle dei loro compositori di corte.
Info www.santateresadeimaschi.it
addetto stampa
Francesco Mazzotta