Milano, identificato il cadavere trovato in una cava: è di una 43enne savese che viveva da molti anni a Cernusco

Milano, identificato il cadavere trovato in una cava: è di una 43enne savese che viveva da molti anni a Cernusco

La vittima si chiama Gabriella Fabbiano. Sarebbe stata uccisa, forse per strangolamento, in casa. Interrogati parenti e amici

Ha un nome la donna trovata morta nel lago di una cava a Cernusco sul Naviglio, alle porte di Milano. Gli inquirenti hanno identificato il cadavere lunedì sera: si tratta di una donna del posto, Gabriella Fabbiano, 43enne, di cui nessuno però aveva denunciato la scomparsa. La vittima sarebbe stata uccisa in casa, forse stordita con qualche sostanza e strangolata, poi il suo corpo è stato avvolto in un telo bianco e gettato nel lago.

Sul corpo nessuna ferita evidente – Ciò che al momento è certo, è che in quel posto non ci può essere arrivata da sola. Qualcuno l’ha uccisa, poi ha legato il suo corpo a tre grossi blocchi di cemento armato, certo che sarebbero bastati per non far riaffiorare il cadavere. Così non è stato. Sul corpo non sono state trovate ferite evidenti, ma il fatto che la donna indossasse un pigiama, fa pensare che l’omicidio si sia consumato tra le mura di casa. E ciò ha escluso da subito l’ipotesi iniziale che si trattasse di una prostituta.

Tra le ipotesi anche il movente passionale – Le condizioni del corpo lasciano ipotizzare che sia stato abbandonato lì da circa due giorni, ma sarà l’autopsia, disposta dal pm di turno del tribunale di Milano Francesco Cajani, a chiarire esattamente tempi e modalità dell’omicidio. I carabinieri stanno interrogando amici e parenti della donna: l’ipotesi è che il delitto sia legato alla cerchia relazionale della vittima, forse con un movente passionale. Pare infatti che la donna, con un matrimonio fallito alle spalle e due figli, avesse avuto nell’ultimo periodo relazioni con alcuni uomini.

Forse coinvolte più persone – Nell’occultamento del cadavere di Gabriella Fabbiano potrebbero essere coinvolte più persone. E’ una delle ipotesi di inquirenti e investigatori che indagano sul caso. Sembra difficile, infatti, che una sola persona possa aver trasportato il corpo all’interno del terreno della cava, piena d’acqua, anche perché la proprietà è tutta recintata. La donna, che svolgeva piccoli lavori saltuari, non sarebbe morta nella sua casa (presa in affitto) a Cernusco. Determinante saranno gli esiti dell’autopsia, fissata per oggi.

FONTE

tgcom24.mediaset.it

viv@voce

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