Vaccino anti-Papilloma Virus: EMA, l’Agenzia Europea Medicinali accusata di manipolazione dei dati sugli studi della sicurezza in merito alla vaccinazione contro il papilloma umano HPV
I medici denunciano il modo in cui l’Unione europea legata all’istituzione ha affrontato le segnalazioni degli effetti collaterali del vaccino HPV
Un nuovo conflitto con le aziende farmaceutiche che producono vaccini, è in procinto di essere rivelato? A puntare di nuovo i riflettori sui presunti grandi conflitti d’interesse una denuncia presentata lunedi 5 dicembre,che è stata giudicata ammissibile dal mediatore europeo, da diversi organizzazioni indipendenti e senza scopo di lucro, da medici e ricercatori contro l’Agenzia europea per i medicinali (EMA).
Oggetto della controversia pesante e a tratti inquietante: i querelanti accusano EMA di “negligenza” alle osservazioni e preoccupazioni espresse dalle Autorità Danesi per la Salute e i Medicinali e dall’Osservatorio Uppsala quando avevano sollevato dubbi sui possibili gravi danni dei vaccini HPV. La notizia è stata svelata da Le Monde che mette in evidenza i legami finanziari di alcuni membri della EMA, come Andrew Pollard dell ‘Università di Oxford, con case farmaceutiche, come Sanofi e GSK.
I ricorrenti sottolineano come l’EMA ha condotto la sua indagine per determinare la pericolosità del vaccino. “Non stiamo dicendo che questo nesso di causalità è certo o che il rapporto rischio-beneficio di questi vaccini è sfavorevole, dice Peter Gotzsche, uno dei denuncianti, professore di medicina citato da Le Monde. Quello a cui ci opponiamo è il modo in cui l’EMA ha trattato questo avviso ed aveva chiesto allo stesso ente di valutare:.
•Se l’EMA è stata aperta e responsabile nei confronti dei cittadini ed ha rispettato il loro diritto di conoscere le incertezze legate alla sicurezza dei vaccini HPV.
•Se l’EMA si è attenuta agli standard professionali e scientifici che devono essere rispettati dall’agenzia per garantire che l’amministrazione goda di legittimità in sede di valutazione scientifica dei dati relativi alla sicurezza dei vaccini HPV.
•Se l’EMA ha trattato giustamente – in modo da garantire legittimità all’amministrazione – un informatore danese, Dr. Louise Brinth, quando ha sollevato preoccupazioni circa possibili gravi danni dei vaccini HPV.
•Se l’EMA ha trattato giustamente – in modo da garantire legittimità all’amministrazione – le osservazioni e le preoccupazioni espresse dalle Autorità Danesi per la Salute e i Medicinali e dall’Osservatorio Uppsala quando avevano sollevato dubbi sui possibili gravi danni dei vaccini HPV.
•Se le procedure EMA per valutare la sicurezza degli interventi medici garantisce legittimità all’amministrazione. L’EMA ha chiesto ai produttori di vaccini di valutare i potenziali danni dei propri prodotti in cui essi hanno enormi interessi finanziari.
•Se l’estrema segretezza, con accordi di riservatezza per tutta la vita, che l’EMA ha imposto ai suoi membri dei gruppi di lavoro e agli esperti scientifici, è necessaria; è legittima; è nel pubblico interesse; e garantisce legittimità all’amministrazione.
•Se i documenti redatti dall’EMA sono stati divulgati ai cittadini in base alla libera richiesta d’informazioni; sono legittimi; sono di interesse pubblico; e garantiscono legittimità all’amministrazione.
•Se l’EMA si è comportata in modo da garantire legittimità all’amministrazione in relazione alla dichiarazione di conflitti d’interesse. E’ stato notato il nome di Guido Rasi associato ai brevetti per le invenzioni e si chiede se questa è la stessa persona che dirige l’EMA. Se così fosse, Rasi ha effettivamente dichiarato i suoi conflitti di interesse. Invece, la relatrice della relazione dell’EMA, Julie Williams, non è riuscita a dichiarare i suoi conflitti di interesse.
•Se l’EMA si comporta in modo da garantire legittimità all’amministrazione quando gli esperti dell’agenzia hanno legami finanziari con i produttori, in particolare considerando che è sempre possibile trovare esperti senza tali conflitti.
•Nell’interesse della trasparenza, si esorta l’EMA a garantire che i nomi di tutti gli esperti consultati siano divulgati insieme alla loro dichiarazione di conflitto d’interesse. Inoltre si sollecita l’EMA per garantire che le dichiarazioni dei conflitti d’interesse della relatrice, dei correlatori (Jean-Michel Dogne e Qun-Ying Vue), dei loro referenti presso l’EMA, e di tutti coloro che hanno fornito dichiarazioni all’EMA, siano divulgati alla luce del sole. Infine, si esorta l’EMA a garantire che le dichiarazioni dei conflitti d’interesse dei funzionari EMA siano oneste.
In Giappone, invece, dopo diverse segnalazioni di effetti avversi nelle donne immunizzate contro l’Hpv, le istituzioni nazionali hanno smesso di raccomandare il vaccino dal 2013, con conseguente crollo dell’adesione (nonostante il Comitato per le reazioni avverse vaccinali giapponese abbia poi escluso qualsiasi nesso di causalità tra vaccinazione ed eventi collaterali).
Quanto sono sicuri i vaccini? I funzionari della sanità avvertono che nessun vaccino è sicuro al 100%, ma gli studi dei loro finanziatori concludono che i benefici superano abbondantemente i rischi. Nonostante ciò, il conflitto d’interessi nella ricerca sulla sicurezza sui vaccini e sulle loro possibili reazioni avverse e lo scetticismo pubblico in merito alla diffusione di notizie sulla reale sicurezza dei vaccini sono molti diffusi.
Industrie farmaceutiche, funzionari della sanità pubblica e riviste medico-scientifiche, tuona Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbero avere interessi economici e burocratici per desiderare di NON prendere coscienza dei rischi dei vaccini. Di contro, ricerche sui fattori di rischio potrebbero essere finanziate da alcuni gruppi di difesa per interessi economici e legislativi.
Chi produce vaccini ha un conflitto che nasce dall’esigenza di ottenere un profitto e le possibili controindicazioni dei loro stessi prodotti, che rappresentano un grande business in crescita.
Ad aggravare il conflitto insito nel business dei vaccini è il fatto che la produzione di vaccini e finanziamento della ricerca avviene per mano delle industrie farmaceutiche, la cui influenza è diffusa ed ha effetti sia sui singoli individui, nonché sulle istituzioni e sugli esiti da conseguire e persino sulle iniziative di ricerca. Oltre ai singoli ricercatori, anche gli istituti di ricerca possono essere influenzati dall’industria farmaceutica con sponsorizzazioni, cattedre sovvenzionate ed altri regali.
Mentre è impossibile sapere con certezza se i succitati conflitti d’interesse possano o meno aver influenzato l’attuale stato della ricerca sulla sicurezza dei vaccini, si sa che esistono molte lacune nella ricerca: i rapporti dei danni derivanti da vaccini non vengono studiati, e la fiducia pubblica è e rimane ad un basso livello; effettivamente affrontare questi problemi significa ridurre al minimo i conflitti che si trovano a sostenere coloro che effettuano le ricerche sui vaccini e relativa sicurezza.
Comunque, a differenza di altri studiosi, quasi tutti i ricercatori sulla sicurezza dei vaccini si trovano ad affrontare un qualche tipo di conflitto. Affrontare i conflitti d’interesse fra ricercatori e istituzioni che studiano la sicurezza sui vaccini potrebbe ridurre i pregiudizi e ripristinare la fiducia del pubblico.