CRISPIANO. “Sfida ai terremoti – La sperimentazione in Puglia si confronta con il mondo”
Tra tecnici, imprenditori e cittadini comuni, arrivati da tutta Italia ma anche dalla Germania, sono state diverse centinaia le presenze stimate nell’intera giornata nella sede di Sismalab di contrada Alezza
Venerdì scorso la cittadina in provincia di Taranto ha ospitato il gotha dell’antisismica in Italia per il convegno “Sfida ai terremoti – La sperimentazione in Puglia si confronta con il mondo”, organizzato dal laboratorio che si occupa di prevenzione del rischio sismico.
È l’ennesima sfida vinta da Sismalab che è un’eccellenza nel campo dell’antisismica, un’azienda che nel giro di pochi anni si è fatta conoscere a livello internazionale per quanto riguarda la ricerca e le soluzioni ingegneristiche per la prevenzione del rischio sismico.
Si tratta di un laboratorio che esegue test di accettazione e omologazione su tutti i dispositivi antisismici per l’ambito strutturale dell’ingegneria civile.
Ricerca e sviluppo sono alla base di tutta l’attività condotta da Sismalab sin dalla sua nascita, nel 2009.
Da allora, a Crispiano, arrivano progettisti, imprese ed enti da ogni angolo del mondo per testare i propri dispositivi: dalla Svizzera alla Corea, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, passando per Ecuador, Taiwan, Norvegia e Turchia.
Un’esperienza fondamentale nella giovane storia di Sismalab è stata quella fatta a L’Aquila dove, per la prima volta nella storia dell’antisismico, nel 2009 furono effettuate le verifiche dei dispositivi direttamente montati sulle abitazioni costruite dopo il sisma di quell’anno.
I test avvennero con un laboratorio mobile, sollecitando gli isolatori con forze pari e quelle che si sviluppano durante un terremoto, per verificare non solo la tenuta del dispositivo ma anche il comportamento dell’edificio.
Nei prossimi mesi Sismalab, a conferma del suo successo, aprirà una propria sede anche in Cina, a Shangai.
Per l’occasione del convegno di studi, è stata presentata ufficialmente la nuova macchina per test ISOL 2500, un congegno che attualmente rappresenta un unicum a livello mondiale.
Progettata e realizzata interamente all’interno dell’azienda, la macchina è un frutto di quella sperimentazione di cui tanto si è parlato nella giornata di studio.
Non sempre le intuizioni portano a risultati immediati, spesso in mezzo ci sono vari fallimenti. Ma la sperimentazione è fondamentale e bisogna investire sempre più su di essa. D’altra parte, però, non può investire soltanto il privato, ma è importante che a farlo sia anche lo Stato, non fosse altro per garantire la sicurezza ai propri cittadini.
“Questa è la dimostrazione che un altro tipo di impresa è possibile, al di là dell’Ilva”. Con questo monito di Martina Caramia, amministratrice della Sismalab, si sono aperti i lavori del convegno.
Tra i relatori invitati, il primo a prendere la parola è stato Giorgio Zavarise, professore ordinario di Scienza delle costruzioni, meccanica computazionale, e complementi di scienza delle costruzioni all’Università del Salento, che ha analizzato gli aspetti tecnici, sociali e culturali della prevenzione degli eventi eccezionali, ponendo l’accento su quelle che sono le criticità in Italia.
In seguito c’è stato il collegamento con Virginio Quaglini, professore associato in Ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito al Politecnico di Milano che è entrato più nel merito della materia, esplicitando quella che è l’attuale normativa sulla sicurezza sismica.
È intervenuto successivamente Domenico Asprone al posto del professor Edoardo Cosenza, impossibilitato a esserci. Il ricercatore dell’università Federico II di Napoli ha relazionato sull’importanza della sperimentazione per la sicurezza delle costruzioni.
Piuttosto accorato è stato l’intervento di Roberto Marnetto che ha sottolineato come “ben vengano giornate come questa se riusciamo a farci capire ai più, poiché è importante generare consapevolezza dal basso”.
Ha chiuso il convegno Ciro Caramia, direttore di Sismalab, che ha definito la propria creatura “una sfida, nata da una serie di circostanze e opportunità”.
Dopo la pausa pranzo, i presenti hanno potuto assistere a una simulazione dei test sulle macchine.
“Desideravamo che questo evento fosse un momento di divulgazione delle conoscenze – ha affermato Martina Caramia – In un paese che sta morendo di inedia questi scambi culturali, anche tra generazioni diverse, sono fondamentali”.
“Tra i prossimi passi della Sismalab, una grossa novità è rappresentata dall’imminente apertura di una sede in Cina, a Shangai, insieme agli svizzeri della Mageba. Questo perché – secondo l’amministratrice Caramia – il mercato cinese delle infrastrutture è in continua evoluzione e poi era importante essere lì per una questione logistica, visto che abbiamo diversi clienti nella vicina Oceania”.
Vito Piepoli