MANDURIA. Il Giannuzzi ricettacolo di escrementi di colombi e nessuno fa nulla
La viva protesta dei parenti di alcuni degenti
“Guardi. Guardi queste foto!” E’ la frase sibillina che apre l’incontro fugace con questi parenti di alcuni ricoverati presso l’ospedale messapico “Marianna Giannuzzi”, i quali hanno voluto consegnare al nostro giornale questa viva nota di protesta.
Le foto che ci sono state date, allegate, sono eloquenti e non lasciano spazio a nessun dubbio. Nessuno. Escrementi di piccioni, o colombi, sparsi lungo le stradine interne del nosocomio messapico. E’ uno spettacolo, a dir poco, aberrante. “Ma i dirigenti dell’ospedale sanno che questi escrementi sono dei veri e propri veicoli di trasmissione per le malattie infettive?”, è il commento lapidario di una donna che supera abbondantemente la mezza età.
“E sanno anche che questa è una struttura ospedaliera? Ho dei dubbi …”, altra frecciata alla dirigenza dell’ospedale manduriano.
Nell’incontro interviene un giovane che accompagna un suo caro parente alle visite periodiche all’oncologico.
“Che il colombo sia portatore di diverse decine di malattie infettive, credo, che è risaputo. E che alcune di queste sono anche mortali. Come fa a non saperlo questa struttura sanitaria che ospita centinaia di degenti al suo interno. Come fa? Me lo sa dire lei, direttore?”
Davanti all’evidenza, è impossibile mostrare il contrario.
“E mi creda non è necessario avere il contatto diretto con questi escrementi. Il vento è un serio alleato delle polveri della cacca dei colombi, le quali si annidano dappertutto. In primo luogo nelle stanze dei ricoverati, nella biancheria che viene data in dotazione e nelle cucine contaminano gli alimenti che vengono serviti agli ammalati”.
Un vero e proprio atto d’accusa verso la struttura ospedaliera accusata, dai nostri intervistati, di assoluta trascuratezza.
“Io non credo che nessuno abbia notato tutto questo. Io non credo che questo spettacolo sia degno di una struttura ospedaliera. Mi chiedo: ma oltre ai dirigenti del nosocomio, in questo ospedale ci sono anche gli infermieri e i medici dei vari settori. E dico, mai nessuno di loro ha protestato vivacemente contro i vertici dirigenziali per denunciare tutto questo? Mi sembra difficile che anche questi ultimi abbiano fatto finta di niente. Se lo dovessi pensare, l’anno zero è vicino”.
Si congeda così, sdegnato, un giovane che accompagna un suo stretto parente al ricovero in un reparto …
Giovanni Caforio