TAURISANO (Le). iQdB Edizioni di Stefano Donno con The Doors di Giuseppe Calogiuri a Salento incontra gli Stati Uniti
Va in scena la grande musica jazz. Benny Benack III dagli Stati Uniti e il suo Italian Quartet incontrano il Salento con i Bija
OdA Music Fest 2nd edition. Organizzato da OdA Officina degli degli Artisti con la collaborazione della Consulta Giovanile di Taurisano, del Comune di Taurisano – Assessorato alla cultura, della parrocchia Santi Martiri Giovanni Battista e Maria Goretti, ACLI arte e spettacolo Lecce (resp. Raffaele Santoro), DbAudio Store Taurisano (Le), Associazione Arte in Terra, Bazù Centro Studi.
A Taurisano di scena la grande musica jazz. Benny Benack III dagli Stati Uniti e il suo Italian Quartet incontrano il Salento con i Bija. Evento speciale il 19 gennaio con la seconda edizione di OdA Music Fest. Ospite il celebre trombettista e cantante americano insieme ai Bija e al musicologo Alceste Ayroldi. Anche quest’anno a Taurisano (Lecce) torna la grande festa della musica targata OdA Officina degli Artisti (associazione artistico musicale).
Nata con l’intenzione di diffondere la cultura musicale degli strumenti a ottone, OdA Music Fest nella prima edizione ha ospitato i MOYA, quartetto internazionale di tromboni arrivato da Ginevra. Quest’anno si celebra un incontro musicale ad alto livello tra gli Stati Uniti e il Salento: Benny Benack III Quartet, il giovane cantante e trombettista nato a Pittsburgh, nella Pennsylvania, accompagnato da tre musicisti del sud Italia (Giuseppe Venezia al contrabbasso, Elio Coppola alla batteria e Daniele Cordisco alla chitarra), dividerà il palco con il trio salentino dei Bija, composto da Marco Puzzello alla tromba, Francesco Pellizzari alla batteria e Gabriele di Franco alla chitarra.
Nel corso della serata, le due band presenteranno i propri album con numerosi brani inediti. Appuntamento giovedì 19 gennaio alle ore 20 presso il salone “Mirella Solidoro” della chiesa parrocchiale Santi Martiri, Giovanni Battista e Maria Goretti.
«Sarà uno spettacolo mirato a valorizzare la creatività della musica attraverso il virtuosismo del jazz e della world music», spiega Marco Puzzello, direttore artistico di OdA, «in programma anche un brano nel quale fonderemo i nostri due generi: le sonorità della musica mediterranea dei Bija, infatti, incontreranno quelle d’oltreoceano di Benny, evidenziando l’unicità dell’espressione musicale».
A introdurre e presentare al pubblico i due progetti musicali ci sarà il noto critico e musicologo Alceste Ayroldi che guiderà il pubblico all’ascolto musicale e alla presentazione degli album.
Infine, nell’ambito del progetto OdA library verrà presentato il libro – The Doors in direzione del prossimo Whiskey bar – scritto da Giuseppe Calogiuri e pubblicato da iQdB Edizioni di Stefano Donno.
Il volume racconta gli anni ’60 attraverso gli 11 brani che compongono il primo album della band capaci di levare una benda dagli occhi dell’ascoltatore che, finalmente, è libero di comprendere un retroterra artistico comune a tanti musicisti e tante band che proprio in quei colori hanno potuto trovare un humus intellettuale comune al quale attingere.
Un album “The Doors” dietro cui si cela la fine di un decennio con la buia ombra del Vietnam dietro l’angolo alla quale fa da contrappunto il luccicante sole della “Summer of love”. Durante il pomeriggio ci sarà la masterclass aperta a tutti gli strumentisti e cantanti, sulla musica jazz e il canto jazz con Benny Benack III e i suoi musicisti, per info e iscrizioni contattarci sul sito www.odataurisano.it.
OdA Music Fest 2nd edition è organizzato da OdA Officina degli Artisti con la collaborazione della Consulta Giovanile di Taurisano, del Comune di Taurisano – Assessorato alla cultura, della parrocchia Santi Martiri Giovanni Battista e Maria Goretti, ACLI arte e spettacolo Lecce (resp. Raffaele Santoro), DbAudio Store Taurisano (Le), Associazione Arte in Terra, Bazù Centro Studi,
Benny Benack III Quartet
Benny Benack è un trombettista e cantante statunitense che negli ultimi tempi sta riscuotendo un incredibile successo internazionale per la sua notevole versatilità, ottima tecnica e padronanza del linguaggio jazz. Nel 2014 è stato semifinalista al prestigioso “Thelonious Monk International Competition” e Wynton Marsalis, in una recente intervista, lo ha indicato tra le nuove promesse del jazz internazionale.
Da trombettista ha vinto numerosi premi, tra cui Carmine Caruso International Jazz Trumpet Soloist Competition (2011), National Trumpet Competition for jazz (2010), National Trumpet Guild Jazz Competition e altri; inoltre, ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti anche per le sue doti canore. Ma la carriera di questa giovane promessa non è fatta solo di premi poiché si sta distinguendo come turnista in alcuni tra gli ensemble più richiesti nella scena musicale newyorchese.
Tra queste collaborazioni c’è quella che l’ha portato al suo primo debutto per l’etichetta discografica “Blue Note Records” al fianco della pianista Chihiro Yamanaka. La sua vita è a New York dove si esibisce nei migliori club, tra cui: Blue Note, Iridium, Smoke, Lincoln Center Dizzy’s Club Coca Cola, Small’s, The Bar Next Door, Minton’s Harlem e di recente ha avuto anche l’opportunità di andare in tournee in Giappone, Russia e Ucraina.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Benny Benack III (tromba e voce) e i musicisti Elio Coppola (batteria), Giuseppe Venezia (contrabbasso) e Daniele Cordisco (chitarra). Questi ultimi, nelle loro recenti tournee oltreoceano, hanno dato vita al quartetto con l’idea di promuovere un jazz, sì legato al mainstream, ma che comprende anche il percorso di innovazione dato vita nell’ultimo ventennio, a New York, dalla nuova generazione di musicisti legati comunque alla tradizione.
Il repertorio di questa formazione verte principalmente su composizioni originali di Benack e Cordisco, di stampo hard bop, senza escludere alcune composizioni d’importanti autori ai quali Benny Benack ha reso un tributo componendone il testo.
Bija Band
La parola “Bija” nella lingua sanscrita vuol dire “seme” e rappresenta l’origine e al tempo stesso la causa di tutte le cose. È la vibrazione, il suono primordiale da cui ha avuto principio tutto.
Da questa fascinazione linguistica così evocativa nasce nel 2011 il gruppo dei Bija che dà vita a un trio atipico formato da chitarra elettrica, tromba e batteria con l’obiettivo di mettere in discussione l’idea stessa di orchestrazione e di arrangiamento.
Il risultato è una scrittura eclettica e fantasiosa che pesca dai diversi ambienti musicali frequentati dai tre, dal rock alla classica alla world e ovviamente al jazz. I Bija sono composti da Gabriele di Franco (chitarra e loop), Marco Puzzello (tromba e flicorno) e Francesco Pellizzari (batteria e percussioni) La loro musica è un’attitudine postmoderna all’arrangiamento che si manifesta in chiaroscuri espressionistici, melodie narrative, tempi dispari e suoni caldi.
Nel maggio 2012 vincono il premio della critica al B-LIve contest, a giugno vincono il Soundslices contest 2012 e vengono selezionati fra artisti di tutto il mondo come finalisti per i concorsi internazionali del Jimmy Wood Award ‘12 e per il Nicola Tiberio Award ‘12. Nel luglio 2012 sono ospiti di Otranto Jazz Festival e ad agosto vincono il primo premio come band rivelazione dell’anno 2012 al Jazzup Festival diretto da Greg Burk.
Nel marzo 2013 sono finalisti al concorso Italia Wave Band 2013 e condividono il palco con i ModenaCityRamblers. Nell’autunno 2014 esce il loro primo album (SLAM production).
Associazione OdA Officina degli Artisti
Diretta artisticamente da Marco Puzzello, giovane e brillante trombettista di Taurisano, è un’associazione di musica e arte inaugurata il 23 novembre 2013 dove si tengono numerosi corsi: canto, tromba e ottoni, pianoforte, chitarra classica ed elettrica, basso elettrico, sax, scrittura creativa, canto rap, armonia e storia della musica, musicoterapia.
Tra le numerose attività che si svolgono ci sono il cineforum, jam session, masterclass, corsi di artigianato, presentazioni di Cd e libri. Sorge in un ambiente profondamente simbolico, un’officina meccanica, quasi a evidenziare che laddove si riparavano motori e biciclette ora, attraverso l’insegnamento della musica, si “riparano” le asprezze della vita, si educa al bello, si accende la passione e il gusto per l’arte.
Un luogo dove la musica è sempre al di là, irraggiungibile, eppure sempre dentro di noi, presente, operante, viva. Un luogo che rende felice chi può comunicarla ancora con pienezza e felice anche chi soltanto può tendersi a riconoscerla, a ripensarla, a far sentire che esiste.
INFO – Antonio Sanfrancesco